Diversamente uguali
Non siamo tutti uguali. Questo è ovvio, basta guardarsi attorno, ma esiste una cosa chiamata sistema di riferimento.
Il sistema di riferimento è qualcosa che nasce dalla matematica e che, per traslato, può aiutarci a spiegare in che senso siamo tutti diversi.
Si usa dire: “Siamo tutti uguali di fronte alla legge”, e altre frasi simili. Quel “di fronte a” è il sistema di riferimento.
Quando cambia il sistema di riferimento cambia il punto di vista e quello che si muove può diventare immobile, così come viceversa. Tutto può cambiare, a seconda del punto di vista che si adotta per osservare la realtà.
Dire che siamo tutti uguali è la più grossa stronzata che sia mai stata inventata. Lo scopo è evidente: uccidere l’individualità, elemento estremamente pericoloso per qualunque governo non illuminato (ovvero tutti).
In realtà, come spesso trattato in passato in questo blog, tutto l’universo fisico si basa sulla differenza: tutti i nostri sensi percepiscono la realtà tramite differenza, tanto è vero che quando uno stimolo diventa costante smettono di funzionare.
L’entropia, una delle costanti più famose, tende a raggiungere il suo massimo proprio equilibrando l’energia all’interno di un sistema chiuso. Vale a dire rendendolo omogeneo (ovvero tutto uguale), e quando l’entropia raggiunge il suo massimo, la vita materiale… cessa!
L’universo tende all’uguaglianza, ma esiste grazie alla differenza; questo è il dato fondamentale.
La contraddizione in termini insita nell’affermazione precedente si può spiegare cambiando il sistema di riferimento. Una legge è tale solo se vista da “sotto”, o meglio solo fintanto che se ne è “vittime”.
Prendiamo una qualsiasi legge civile, ad esempio; nel momento in cui siamo soggetti ai parametri di quella legge, essa esiste e regola la nostra vita. Nell’istante in cui, per qualche motivo, non rientriamo più nei suoi parametri, ecco che tutto il potere di quella legge su di noi viene a cessare.
Allo stesso modo, le leggi universali determinano degli effetti sulla materia, che divengono sempre meno evidenti man mano che si altera la materia su cui la legge ha potere.
Se passiamo una vita a bere Jack Daniel’s, prima o poi il nostro fegato, a causa dell’azione dannosa dell’alcool, si spappolerà. Ma se noi smettiamo di bere alcoolici, tutti gli effetti dell’alcool smettteranno di avere potere sul nostro corpo. Abbiamo cambiato sistema di riferimento, siamo usciti dal campo di applicazione di quella legge.
Cessare di subire la schiavitù dei sensi implica, prima o poi, il cessare di subire gli effetti delle leggi che li regolano. E’ una questione di sistema di riferimento.
Tornando all’uguaglianza, nel sistema di riferimento terrestre, semplicemente… non esiste.
Ma se usciamo da questo sistema, elevandoci, scopriamo che le differenze cominciano ad essere sempre di meno. Noi percepiamo il nostro corpo come un tutt’uno. Non percepiamo l’individualità di una cellula, o di un fegato, no?
Eppure ogni cellula, ogni parte del corpo è un microcosmo a se’ stante, con le sue leggi, i suoi meccanismi e i suoi effetti, oltre che le sue caratteristiche che lo rendono del tutto unico.
Il cuore è una cosa, il fegato un’altra. Se noi tentassimo di trattare il nostro intestino come se fosse un rene, mi pare ovvio che il risultato potrebbe essere dei più deleteri.
Eppure noi percepiamo noi stessi come entità unica in se’. La differenza sta proprio nei termini; “uguale” e “unito”.
Essere uniti non significa essere uguali. Così come essere uguali non significa essere uniti. La vita è una, la morte è uguale (e non esiste).
La fine della vita materiale è una legge da cui credo sia molto difficile esulare e, prima o poi, viene per tutti; in questo siamo uniti. Ma ognuno muore da solo. Non si muore in compagnia; si vive in compagnia. Quando muori, nell’istante in cui “trapassi”, ammesso che qualcosa lo faccia, lo fai da solo. Puoi avere intorno centinaia di persone che ti amano con tutta la loro anima ma, quando passi dall’altra parte, li lasci tutti lì.
Immaginiamo la realtà come una piramide. In cima la causa unica, da cui discendono tutti i principi. In fondo, tutti gli effetti possibili. Separazione. Io e te non siamo uguali, ma siamo fatti della stessa sostanza. Che poi sia quella dei sogni o pura luce, alla fine, che importa?
Ecco dove sta il trucco! Diversi. Non migliori o peggiori; semplicemente diversi. Due facce della stessa medaglia, due espressioni della medesima luce. Tu magari più consapevole di questo e io meno. Tu soggetto a meno leggi e io di più. Tu godi di più gradi di libertà e io di meno.
Diversi ma della stessa pasta.
Oppure, per usare un’allocuzione attuale… diversamente uguali.
“GLI ESSERI UMANI (e non solo) NASCONO SOLI E MUOIONO SOLI!!!”
Questa è Verità… :warrior: