Quando i media vanno a nozze e la gente fa da damigella
Il gusto per il gossip, il pettegolezzo, è mondiale. L’Italia non è da meno. I media questo lo sanno perfettamente e ci vanno a nozze.
Ritengo però che sia importante prestare attenzione al contenitore, oltre che al contenuto.
Penso che tutti abbiate fatto caso al fatto che alcuni generi di notizie si susseguono ad ondate. Alcuni argomenti sono stagionali: l’influenza, il caldo, le partenze intelligente e così via.
Durante l’anno però si assiste a delle vere e proprie “campagne”, in cui un argomento viene mantenuto caldo portando all’attenzione episodi che normalmente avvengono in continuazione, ma occasionalmente assurgono per qualche settimana agli onori della cronaca.
Al di là dell’affezione per il morboso, l’orribile e il tragico che contraddistinguono la linea editoriale dei nostri quotidiani, val sempre la pena farsi venire un dubbio: perchè un certo argomento viene continuamente battuto in prima pagina per un certo periodo?
Credo che un ottimo spunto possa venire dall’ascolto delle proprie reazioni proprio in risposta al genere di notizie.
La reazione emotiva ad un fatto di cronaca di cui non siamo protagonisti è infatti del tutto meccanica e, quindi, comune a tutti, anche se magari con diverse sfumature.
Il continuare a battere su un certo genere di fatti produrrà quindi sempre un aumento di quella particolare reazione nell’opinione pubblica.
Questo non è che uno dei sistemi utilizzati normalmente (e sottolineo normalmente) per influenzare una popolazione.
Può non essere così, può trattarsi anche solamente di “battere il ferro fino a che è caldo”, ma può anche essere un’altra cosa.
Ad esempio un sistema per preparare il terreno dell’opinione pubblica a qualche legge o provvedimento che altrimenti scatenerebbero troppe reazioni negative.
Facciamo un esempio pratico: due giorni fa su tutti i giornali è comparsa la storia del tassista massacrato di botte a Milano per aver investito un cane.
Oggi troviamo in “pole position” la storia del romano che ha ficcato un pugno in faccia ad una donna rumena mandandola direttamente in coma.
Sono entrambi eventi animaleschi, d’accordo, tragici nella violenza che raccontanto. Ma sono anche eventi che, purtroppo, accadono in continuazione. La domanda da farsi in questi casi è, quindi:
“Perchè improvvisamente i giornali parlano di queste cose?”.
Il fatto che le due vittime siano entrambe finite in coma non deve trarre in inganno; si tratta di una conseguenza, tragica ovviamente, ma di una conseguenza. E’ per questo che le due notizie citate fanno scalpore ma, osservando la cosa da un altro punto di vista, ci si dovrebbe rendere conto che la protagonista assoluta in questi fatti di cronaca, è la violenza. Al di là delle conseguenze della stessa.
E dato che la violenza è all’ordine del giorno, il parlarne perchè in questi casi le vittime sono finite in coma non può essere altro che uno dei motivi.
Attenzione, perchè la percezione dell’opinione pubblica è qualcosa che si può cambiare facilmente dalle testate di un giornale.
Se non sai cosa accade veramente, e non ti fai venire un dubbio, la fregatura è garantita.
Far leva sulle paure di una popolazione per promulgare leggi sempre più restrittive della libertà personale con la scusa che “è per il nostro bene” fa parte di queste fregature.
Concordo al tal punto che da qualche settimana, nonostante faccia l’ingrato mestiere della giornalista (tra le altre cose, per mia fortuna), faccio ostruzionismo e auto-censura. Cambio canale in Tv quando si parla di queste cose e salto a pie’ pari le pagine WEB e dei giornali che mi vomitanoo infaccia inchiostro violento! Perché, naturalmente, come ogni essere umano che può definirsi tale, mi indigno, mi incazzo e mi faccio fuoriviare anche io, per qualche decina di minuti… Salvo poi, ricordarmi che l’editoria (video e cartacea) una volta campava su tre cose: lettori in primis, pubblicità in secundis e infine direttive editoriali.
Peccato che oggi le manchi la prima fonte di sostentamento a totale beneficio dell’ultima!
Mio nonno me la cantava sempre quando ero piccola… oggi, a canticchiare le parole, mi par di riconoscere l’editoria come protagonista di questa bellissima canzone… :muah:
http://www.youtube.com/watch?v=o9tJ1hUj7wA
ps: vi venisse voglia di cantarla insieme… In fondo è allegra! :drunk:
http://www.bigcobra.net/lucciolevagabonde.htm