Perchè bodhidharma è partito per l’oriente? By Giuseppe
Ancora un film di matrice coreana.
Ancora un film sullo zen.
E ancora un film essenziale, dai ritmi lenti, esasperanti per chi non è addestrato a lunghi periodi di immobilità e silenzio o ad emozioni più raffinate e sottili.
Eppure sono proprio l’essenzialità delle scene, le lunghe pause, gli interminabili silenzi e i ritmi lenti che rendono questo film spiccatamente zen.
I protagonisti sono un giovane ricercatore della Via ed un vecchio monaco zen che vive isolato da tutto e da tutti.
Il giovane viene dalla città e pur essendo fortemente motivato non riesce a sostenere i ritmi del vecchio il quale, al contrario, segue una ferrea autodisciplina: meditazione al mattino presto, la cura del tempietto, dell’orto e di tutte le faccende strettamente necessarie per la sopravvivenza fisica e spirituale. Niente di più, nessuna concessione alla gratificazione della carne.
Ben presto il giovane vive tutti i turbamenti propri di ogni novizio sottoposto forzatamente all’isolamento e al celibato (ovvero come complicare la vita, con rinunce forzate, di chi ricerca sinceramente la Verità).
Quello della “rinuncia forzata” è un errore molto comune che commettono molti praticanti, giovani e anziani, cioè quello di pensare che per percorrere la Via sia necessaria la rinuncia ai piaceri del mondo, sesso compreso.
Di conseguenza il novizio, pur cercando di dominare gli istinti e la mente con vari mezzi – persino il rimanere fermo per ore sotto l’impeto delle acque di un fiume tempestoso – non riesce ad eliminare le esigenze della carne.
Perciò il giovane ad un certo punto cede al richiamo sessuale e, tornato in città per la questua, fa l’amore con una giovane donna. salvo poi viverne i successivi sensi di colpa …con conseguente sofferenza e liberazione.
In questo film, che ha vinto il 42° Festival del cinema di Locarno, il regista Yong-Kyun Bae, ha saputo ricreare atmosfere senza tempo, oltre a ben disegnare i due personaggi e le loro caratteristiche, lasciando nello spettatore una briciola di ciò che rappresenta il percorrere la Via…sempre che lo spettatore non si sia addormentato prima della fine del film, naturalmente.
Franzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz.…stavo per dirti che mi ricorda un po’ la trama di Primavera, Estate, Autunno, Inverno…e poi ancora Primavera, quando ho notato il titolo dell’articolo sotto questo.…non è tuo però…tu l’hai visto????????
P.S. Non esiste proprio che mi addormenti durante uno di questi film, anche se non sono d’azione…
Primavera, Estate, Autunno, Inverno…e poi ancora Primavera no, purtroppo no.