Andare oltre un limite apre le porte della percezione

L’uomo, inteso come essere umano, ha dei limiti oggettivi, definiti dalla sua fisicità; c’è un limite al peso che può sollevare, al tempo che può stare senza respirare, senza mangiare…

Il problema è che nessuno sa, realmente, quali siano questi limiti. In situazioni diverse, infatti, i limiti si spostano, cambiano. Credo che tutti conoscano il caso di quella donna che, visto in pericolo il figlio, ha letteralmente spostato con una sola mano un’autovettura. La storia di ognuno di noi è piena di limiti, ma per alcuni, anche di limiti superati senza che ciò fosse ritenuto possibile anche solo un secondo prima.

La guerra, per esempio, nei racconti dei reduci, è una di quelle classiche situazioni estreme in cui gli uomini tirano fuori dal proprio interno cose che neppure sapevano di contenere, sia in senso positivo che negativo.

Il limite, di fatto, è quindi nella stragrande maggioranza dei casi, dettato dalla percezione mentale, da una sorta di costrutto, un golem di noi stessi che siamo talmente abituati ad interpretare da diventare un’autentica prigione. E’ la mente a dire quando non ce la facciamo più, quando è impossibile fare una certa cosa; ma la mente, per definizione… mente!

Ecco perchè si può andare oltre ad un limite. Perchè non è reale. Un vero limite non è valicabile. Ma quello che noi percepiamo come tale, essendo un’illusione, lo è, eccome.

Quando, spinti dalle circostanze, andiamo oltre uno dei nostri limiti, andiamo prima di tutto oltre la mente ordinaria. Di fatto, le dimostriamo che aveva torto, con l’ausilio dei fatti. Questo provoca una sorta di choc sistemico, che porta improvvisamente ad un ampliamento, per quanto relativo, dei nostri orizzonti.

Riuscire a correre per un minuto in più di quanto credevamo possibile, produce un tale aumento di energia, da consentirci di andare avanti per altri dieci, quando fino a trenta secondi prima pensavamo che saremmo schiattati lì, sul posto.

Quando andiamo oltre quello che credevamo un limite, sperimentiamo sempre una sensazione di libertà, una sorta di grande gioia e, nei momenti immediatamente successivi, una nuova e sconosciuta lucidità mentale. Questo perchè in quell’istante abbiamo demolito un concetto, a sua volta collegato a molti altri. Buttandolo a terra, quello se li trascina dietro tutti, e la nostra percezione del mondo, cambia.

Per andare oltre un limite, occorre anzitutto la determinazione, per la quale è di ottimo ausilio una forte motivazione. Per superare quella linea immaginaria che separa la nostra percezione del possibile da quella dell’impossibile, dobbiamo attingere a riserve di energia che il più delle volte non sappiamo neppure di possedere. E’ questo che compie la magia. Il vero limite che abbiamo superato è quello della nostra mente (quello veramente difficile da abbattere) e per farlo abbiamo attinto a un serbatoio supplementare di energia.

E’ proprio quello il “vaso di pandora al positivo”, che ci permette di trascendere una condizione limitata, e ci consente di accedere ad una dimensione di consapevolezza più dilatata, anche se di poco e per un periodo di tempo limitato.

Ma per quanto piccolo, un passo in più è stato fatto. Il segreto è non mollare, come ho già detto in altri post. Non mollare mai, neppure dopo che abbiamo avuto successo, e andare subito all’attacco del prossimo obiettivo.

Per alcuni è una condizione abituale. Sono quegli uomini di grande successo, che ne infilano una dietro l’altra. Ma prima di arrivare a questa condizione, hanno patito per anni nella difficoltà senza mai mollare il colpo.

Per quelli che invece non hanno la fortuna di nascere con questa “benefica deviazione”, si tratta di esercizio; ogni giorno un limite in meno o, quantomeno, un tentativo in più di travalicarlo.

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2 Commenti
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Walter

Post a dir poco stupendo e da farne tesoro.
Aggiungerei che successivamente (purtroppo o a ragione) bisogna fare il conto con la meccanicità (incorporata).

Franz
Reply to  Walter

Quello, purtroppo, tocca farlo sempre, ostrega! :muah: :muah: :muah: