Complottisti fanatici e disinformatori… piaghe dei nostri tempi.
C’è una grandissima confusione in rete. Di questo credo che chiunque cerchi informazioni su qualcosa se ne sia già accorto.
Ci sono i cosiddetti complottisti. Ovvero persone che tenderebbero a vedere complotti in qualunque cosa accada.
Il problema è che il mondo è pieno di persone che stanno aprendo gli occhi e che si rendono conto che l’informazione che viene fornita dai canali ufficiali è in gran parte falsa, o quanto meno pilotata. Quindi tendono, per motivi giustificati, direi, a vedere il complotto ovunque. Io non mi sento di dar loro torto, anche perchè molte volte ci beccano.
D’altronde esistono anche coloro che, senza un briciolo di discernimento e, soprattutto, senza nessun dato, gridano sempre al complotto, qualunque cosa avvenga.
Questi ultimi, per quanto la statistica tenda a dare loro ragione, sono quelli che, in qualche modo, aggravano ancora di più lo stato di completa disinformazione in cui sguazza l’umanità. Questo accade per due motivi concomitanti.
Il primo è che, da sempre, chi grida di più viene più ascoltato e assurge a maggiori “luci della ribalta“.
Il secondo è un po’ più complesso: diciamo che un complottista fanatico e uno che ci vuole vedere chiaro è inevitabile che finiscano a parlare più o meno delle stesse cose. Solo che il complottista fanatico lo farà senza logica, con poca o nessuna documentazione e, diciamocelo francamente, sparando spesso una montagna di cazzate. Questo lo porterà ad essere attaccato senza pietà (e il più delle volte con successo).
Qui nasce il problema: se il signor Rossi parla del tal fatto come un complotto in modo fanatico e assurdo e viene sputtanato, poi lo stesso sputtanamento ricadrà su tutti i signori Bianchi, Verdi di qualunque altro colore che hanno parlato della stessa cosa, magari sostenendo le stesse ipotesi, ma in modo sensato e pure, come spesso accade, esibendo qualche documentazione o indizio a supporto.
Per i due motivi appena descritti, molte porcate che potrebbero venire alla luce del sole, rimangono invece in ombra.
Poi ci sono i disinformatori professionisti. Alcuni sono proprio pagati per farlo: si tratta di quelli che vanno in giro a sostenere, più o meno su qualunque argomento si discosti da tesi ufficiali, che si tratta di una bufala. Alcuni, la gran maggioranza, sono pagati da quelle multinazionali o da quegli enti che sanno benissimo che un movimento di opinione è molto più pericoloso di un processo e che quindi fanno di tutto per frammentarlo all’origine.
Altri, una minoranza, sono dei cialtroni che si dedicano al perenne tentativo di distruggere qualunque argomentazione non vada loro a genio. Argomentazione che, molto spesso, casualmente, va anche in qualche modo contro o oltre le stronzate dell’informazione ufficiale.
Questa minoranza è la rappresentanza di una figura classica all’interno di ogni gruppo, e corrisponde ad una dinamica consolidata.
In poche parole, all’interno di ogni gruppo ci sono alcune figure abbastanza comuni. Ad esempio c’è il bastian contrario, quello che dice sempre no, semplicemente per gusto di opposizione. Oppure c’è l’individualista, quello che, semplicemente, non si adegua a costumi, usanze e regole, a meno che non gli vadano a genio o non ne comprenda un’imprescindibile necessità.
Vi sono poi quelli che si sentono uniti, partecipano all’unità di gruppo in modo passivo, senza porsi un dubbio o senza mai usare la propria capacità critica (di solito la quota di maggioranza), e altre figure di vario tipo, rilevanza e spessore.
E poi ci sono loro: i pusillanimi. Sono quelli che, per vigliaccheria, debolezza o paura, lotteranno con le unghie e con i denti perchè l’ordine costituito non subisca mai variazioni nel gruppo, perchè altrimenti, da soli, non avrebbero il coraggio di vivere.
Ecco, a questa marcescente schiatta appartengono i disinformatori per passione. Quelli che, a causa della propria putrida paura di cambiare, fanno di tutto perchè chiunque porti un qualsiasi vento di passione, cambiamento o anche solo minuscola variazione, venga immediatamente messo al rogo del pubblico ludibrio.
Questo tipo di persone rappresenta, secondo me, la più lurida compagine, la più oscura razza di esseri che infesta questo pianeta. Non per quello che fanno, ma per quello che sono: spregevoli vermi, individualità del tutto inesistenti, vere e proprie tigne che non hanno il minimo coraggio di reggere la propria idea e che suppliscono a questa mancanza facendo di tutto perchè nessun altro se ne possa discostare.
Perchè solo così, nascosti in mezzo ad un gregge, riescono a mantenere la loro illusione di appartenere alla razza umana.
Non vanno mai contro al leader, o all’idea principale. No, loro si limitano a minare, con melliflua mancanza di scrupoli, la fiducia delle persone, insinuando sospetti di ogni genere, perfettamente infondati, ma cammuffati in modo che, a volte, è veramente difficile confutarli.
Per fortuna, sono facili da individuare, nella stragrande maggioranza dei casi, anche se devo dire che, a volte, qualcuno è più abile di altri.
Come quelli che all’inizio si uniscono al cambiamento con apparente entusiasmo e iniziano a fare domande, perfettamente lecite, che danno l’idea del loro desiderio di capire, di comprendere. Poi, dopo qualche tempo, il tenore delle domande cambia e inizia a spostarsi ineluttabilmente verso l’insinuazione.
Un’insinuazione appena accennata, strisciante, che questi parolai sanno orchestrare con grande competenza, dato che sono essi stessi, molto spesso, profondi conoscitori dell’animo umano e quindi della facilità con cui si può spostare l’attenzione di una persona nel momento in cui inizia a porsi delle domande.
Contro costoro non ci sono molte contromisure: o si scende in guerra, contrastando parola per parola (ma diciamocelo: chi ha il tempo?) oppure, dopo aver comunicato all’eventuale pubblico o comunità di riferimento la loro identità, li si ignora completamente.
Ricordandosi sempre però di cosa li muove: l’essenza stessa dell’ignoranza più crassa, diabolica e contraria a qualsiasi percorso evolutivo.
Oh! Eccheccazzo!
quanto mi piaaaa :bye: ace!!! una dissertazione che non fa un plissé, ma nemmeno uno, eh!
MA grassie!!!! :muah:
In poche parole, se ho capito bene, il mondo dei “disinformatori” si divide in due macro categorie: i truffatori di professione (qualsiasi sia il loro scopo…) e gli stupidi a oltranza; con rare eccezioni, quelle dei pochi che cercano davvero di farsi delle domande e capirci qualcosa, e che naturalmente vengono assimilati, per default, ad una delle due categorie suddette.
Ooooh yes! Pienamente d’accordo, sempre se ho capito bene…
Questo è ciò che Battiato chiamerebbe “linea orizzontale”…
Aggiungo: “Non ti curar di lor ma guarda e passa”…
Concordo completamente!!
Proprio oggi ho saputo che da uno studio è emerso che gran parte dei disturbi da ansia e paura deriva dall’informazione, riferendosi alle notizie dei mass media, ma a mio parere anche a quelle del web che spesso girano senza alcun criterio.
In questo caso è utile applicare un sano distacco :bang: :muah:
Ciao, buona giornata :bye: