I guardiani del destino: molto gradevole
Probabilmente se non ci fosse stata la zampa di Philip K. Dick, non sarebbe stato un film altrettanto piacevole. Ma, altrettanto con probabilità, anche senza quella di George Noli, che ha saputo creare un’atmosfera perfettamente adeguata.
Tratto dal romanzo breve “Adjustment Team” del 1954, questo Adjustment Bureau (reso in maniera oscena in italiano con “I guardiani del destino”… voglio dire… non c’entra proprio un cazzo! Ma chi è quel demente che ha scelto il titolo?), il film è, a parer mio, davvero bello; action senza truculenza, suspance senza botti, effetti speciali pochi ma eccezionali… insomma il mix perfetto per il film che non vedevi da tempo.
Storia veloce: esiste un Presidente non meglio specificato che decide il Piano che tutti gli uomini seguono, ed esistono i suoi attendenti (angeli?) che si danno da fare perchè il suddetto piano venga seguito alla lettera.
Solo che a volte il Piano cambia e… succedono i casini.
Come nel nostro caso in cui Matt Damon interpreta David Norris, candidato al senato che incontra Elise (Emily Blunt) e se ne innamora sul colpo. Ci proveranno in tutti i modi a separarli, ma lui e lei sono talmente testoni che alla fine… non vi dico nulla per non rovinarvi la (piacevole) sorpresa.
Sull’onda dei film che esaltano l’individuo e la libertà individuale, quest’opera non fa eccezione, portando alto il vessillo dell’importanza di seguire il proprio sentire in culo a tutto l’universo (Presidente compreso).
Ben recitato da tutto il cast, vanta alcune presenze eccezionali come quella di Terence Stamp (che come al solito interpreta il più stronzo di tutti), e si dilata rapidamente in una trama fitta fitta ma mai frenetica, intensa ma non densa, ironica ma non buffona.
Da vedere.
bello il finale dell’articolo ;).…..ma voi, anzi tu, Franz, che ne pensi del seguire il sentire in culo a tutto l’Universo?
Sono un accanito sostenitore! :hammer:
:devil: