La crisi economica… siamo sicuri che sia solo tale?

La crisi c’è. Ce ne siamo accorti tutti. Così come tutti sappiamo che le cose sono arrivate quasi al punto di non ritorno.

Ma guardiamola bene questa crisi. Da cosa deriva? Se stiamo a vedere solo il lato economico è evidente l’ineluttabilità dell’attuale problematica; un modello economico come quello finora adottato, che prevede sprechi incommensurabili, e la sopravvivenza nel lusso di un quinto della popolazione mondiale mentre i rimanenti quattro quinti muoiono di fame, non poteva che arrivare ad una fine.

Ma siamo sicuri che questa crisi abbia solo una valenza economica?

A me pare evidente che non possa essere così. La crisi è innanzitutto interiore. L’ignoranza, il materialismo scientifico, il moralismo religioso e la decadenza della democrazia hanno reso la società occidentale vulnerabile a diverse problematiche.

Ma soprattutto la sempre maggiore ed incredibile distanza dell’uomo da valori più congrui ed oggettivi, più universali e meno materiali sono a parer mio tra le principali cause di quello che sta accadendo.

Lo strapotere del dio denaro non è mai stato così affermato come in questi ultimi tempi, l’avidità e la logica perversa delle leggi di mercato non sono mai state così evidenti (e invise) per tutta la popolazione.

La corruzione dei governi e della politica, la prostituzione e la criminale degenerazione delle più grandi religioni monoteiste non sono mai state così pericolose, ed al contempo così colpevolmente violente, sai dal punto di vista fisico che psicologico.

I disastri ecologici di quest’anno, prima la marea nera e poi i danni alla centrale di Fukushima e la conseguente contaminazione in Giappone non possono essere ritenuti episodi casuali e scollegati tra loro.

Ora, come già detto in precedenza, ritengo evidente che il punto di rottura sia pericolosamente vicino. Si sente nell’aria (per quelli che non hanno il naso infilato costantemente da qualche altra parte) e pensare che tutto possa risolversi per magia e in tempi rapidi è, arrivati a questo punto mi pare chiaro, molto improbabile.

Ma tutto questo, visto da un punto di vista un po’ meno locale e un po’ più dilatato, a me personalmente fa pensare alla classica crisi che precede il cambiamento, quello radicale, quello che porta ad una nuova età feconda.

Non ha senso pensare che le cose possano solo peggiorare. Nel brave periodo forse, ma a lungo o lunghissimo termine… beh, qui sono ottimista. C’è una legge che garantisce il cambiamento, che impedisce che le cose siano sempre uguali a loro stesse.

Ora, noi non sappiamo a che punto siamo, quanto distiamo dal cambiamento. Se lo sapessimo allora potremmo anche sapere cosa ci aspetta, se un peggioramento, uno shock o cos’altro.

L’unica cosa che sappiamo per certo è che quello che c’è stato finora è destinato a cessare.

Non possiamo proseguire a lungo nel farci avvelenare da un’industria alimentare sempre più devastante, artificiale e manomessa, ad essere guidati da uomini ignoranti, malati, incompetenti e corrotti.

Non possiamo proseguire a lungo così lontani da una vita che valga davvero la pena di essere vissuta per tutti, e non solo per pochi individui privi di scrupoli.

Non possiamo proseguire a lungo senza una guida spirituale vera e che non si preoccupi solo di proteggere il proprio malsano potere temporale o di imporre il paradiso delle 72 vergini a tutto il mondo.

Il modo in cui tutto questo cambierà non ci è dato di saperlo. Ma non sono del tutto sicuro che debba per forza essere un modo cruento.

Forse una piccola speranza c’è ancora.

Giace nella capacità di ognuno di noi di operare una scelta all’interno di se’ stesso; la scelta di allontanarsi dalla menzogna e di mettersi a cercare ciò che di più vero gli riesce di trovare.

Una scelta che non si prende nel corso del tempo, ma in un solo, singolo, pregnante istante.

Forse questo potrebbe essere il vero cambiamento, la vera fine del mondo: il termine di tutte quelle balle in cui, per ignoranza, paura ed inconsapevolezza, ci siamo permessi di vivere finora.

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4 Commenti
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silvana bigi

ma..il..fondo..l,abbiamo già toccato..o ci siamo..vicini..?

Fede

purtroppo i grandi cambiamenti spesso passano prima per la morte…morte iniziatica: morte di un qualcosa di marcio e inizio di qualcos’altro…

Donatilla

Bellissimo e importante articolo Franz.grazie

jackll

No, il fondo non l’abbiamo ancora toccato, ma ci siamo vicini e arriverà tra capo e collo così all’improvviso che i molti resteranno basiti e mentalmente distrutti da simile catastrofe.