Leggerezza: è indispensabile in questi tempi bui

Sono tempi davvero pesanti questi. I giornali non fanno altro che soffiare acqua sul fuoco, pubblicando notizie esclusivamente negative. I media in genere fanno a gara per chi parla delle cose più brutte e pesanti, e spesso nel modo peggiore in cui possono farlo.

La situazione economica non è certamente di quelle che ti fanno sorridere e, con il governo che ci ritroviamo, la cosa si aggrava ancora di più.

Ma una cosa è certa: è inutile appesantirsi e lasciarsi appesantire dall’atmosfera generale; non serve a nessuno esser pesante, triste, cupo.

Una delle prima cose da mettere in atto è la sensibilità: ovvero discernere se ciò che sentiamo come pesantezza ha davvero motivo di esistere come tale o non è invece il risultato dell’influenza continua e protratta del continuo bombardamento di emozioni negative che subiamo quotidianamente.

Non è semplice, d’accordo, ma neppure così difficile. Per iniziare, è sufficiente mettere sotto osservazione quella continua, sottile condizione di pesantezza che ci coglie subito, appena alzati e che ti rovina pure il sacrosanto gusto di un caffè fumante.

Osservare e non intervenire. Un po’ come per quanto riguarda il principio di indeterminatezza di Heisenberg, infatti, anche solo osservando stiamo già intervenendo sulla cosa.

Osservando, stabiliamo un punto di vista che non  può più essere, necessariamente, all’interno di ciò che osserviamo. Per questo motivo, già il semplice atto di osservare produce un immediato, anche se poco percettibile all’inizio, alleggerimento.

In seguito, questo distacco produrrà un progressivo ridimendionamento di ciò che viene osservato, fino a ridurlo alle sue reali dimensioni. Non dovrebbe essere una novità per nessuno il fatto che qualsiasi pensiero, se rimuginato in continuazione, tende inevitabilmente ad ingigantirsi.

Come dire: più ci pensi e più la sfiga diventa grossa. Per contro, più la guardi e più lei si sente presa a calci in culo.

Poi occorre scrollarsi di dosso questa cazzo di atmosfera sempre più plumbea. Noi non siamo tristi, non siamo cupi, non siamo rincoglioniti: non c’è bisogno di essere così.

Sorridiamo a qualcuno per strada, e al primo che ci viene a parlare delle borse in picchiata… rispondiamogli parlando di quanto ci siamo rilassati a giocare con i figli, nell’ultimo fine settimana.

Oppure di quanto ci siamo goduti quell’ultimo, sontuoso pompino!

Insomma… rompiamo questo guscio di pesantezza che i media e l’informazione tutta tende a crearci addosso ogni giorno di più.

E si, occorre proprio farlo. Perchè è evidente che se stanno facendo questo è per uno scopo preciso che ancora non conosciamo ma che, come mi pare evidente, non può di certo essere nobile. Magari è solo un espediente per vendere più copie di quella carta igienica che spacciano per quotidiani ma, comunque sia, non va affatto bene.

Persone cupe, tristi e così via dicendo, reagiranno in un modo estremamente prevedibile, in quanto prede assolute delle emozioni negative. Avete mai provato a prevedere le azioni di una persona allegra? Molto, molto più difficile che con quelle di uno incazzato nero o depresso come un calorifero alle Hawaii.

Quindi, datemi retta: giù di sorrisi, cazzate, gioia di vivere.

Cazzo, la vita non deve necessariamente essere vista come quella merda che cercano in tutti i modi di farci apparire. La vita è qui. Respiriamo, amiamo, trombiamo, eccheccazzo…

E basta preoccuparsi di come andrà la borsa domani: se fossimo tutti più allegri (ma tutti, intendo, anche quelli che in borsa ci lavorano) questa tenderebbe al rialzo.

Perchè ci sarebbero più fiducia e meno paure sul campo.

Cioè esattamente il contrario di quello che ci viene inculcato in continuazione!

Provare per credere!

 

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6 Commenti
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Mikahel369

Le brutte notizie servono per distrarre e far arrabbiare chi conosce bene come funzionano le energie sottili emesse da un uomo nervoso e depresso, sa bene come queste possano essere utilizzate a suo favore.
Inoltre servono per far si che la gente non sappia o dimentichi che siamo ad un passo da un salto evolutivo che coinvolgere l’intero mondo, ed ovviamente non vogliono che la gente si possa preparare… immagina se da un giorno all’altro tutti si svegliano con la capacita’ di vedere cosa sono realmente?
Chi andrebbe piu’ a votare, lavorare in uffici inutili o in miniera, comprare medicine inutili etc…
Il potere sui piu’ deboli cesserebbe, in quanto cesserebbero i deboli (che sono il vero male del nostro mondo).

Franz
Reply to  Mikahel369

Tutto ok, solo un appunto: i deboli, ammesso che esistano, non sono il vero male di questo mondo. Chiunque di noi è “debole”. Certo, qualcuno cade e qualcuno si rialza più facilmente di altri. Ma i ruoli si scambiano spesso.

Mikahel369
Reply to  Franz

con ‘deboli’ non sto definendo uno stato temporaneo o le varie possibili debolezze che si incontrano durante la vita, ma mi riferisco a coloro che hanno abbandonato la ricerca di se stessi, coloro che si arricchiscono a dismisura credendo che non c’e’ altro oltra il materialismo o che comunque in esso trovano la loro soddisfazione.
Ma ovviamente, ancor di piu mi riferisco a color che non riescono ad arricchirsi ma pur di ‘campare’ si vendono. E non sto parlando della vendita del proprio corpo fisico come nei casi di Veline, Escort etc.. ma sto parlando di quella migliaia o milioni di persone che si fanno schiavizzare per accontentari di una vita grama fatta di piccole soddisfazioni… e sono soprattutto loro che alimentano il materialsmo, non cercando altro al di fuori di una vita grama!
In sisntesi, i deboli sono centinaia di migliaia di RAGIONIER FANTOZZI!

Blushaft / wfal

Quello che proponi vista l’epoca è un po come chiedere al topo mettendogli sotto il naso del formaggio di starne lontano….più sente il profumo e più ne è attratto e più si sente topo in tutta la sua agilità furbizia e fame….ma giustamente a sto punto uno direbbe ma noi non siamo topi…..giusto !!!!
Ma per elevarci al di sopra dei bisogni ed istinti bisogna lavorarci se no è un po come vivere come tali….in preda ad emozioni e paure incontrollate…
L’essere umano si percepisce di più attraverso emozioni grevi e pesanti….e questo e sotto gli occhi di tutti…questo è quello che ci passano i mass media per una bieca identificazione…ricordiamoci anche che la geometria del televisore ci porta verso questo….l’identificazione….
Inoltre essendo le emozioni positive più leggere a volte passano inosservate….forse più che tra emozioni negative ed emozioni positive cosa difficilmente osservabile e difficile da distaccarsi….(se non con un lavoro mirato)anche perchè le emozioni viaggiano 30.000 volte più veloci del pensiero….quindi ameno che non si abbia una flotta di jet nella mente….!!!! va beh sto facendo un po di ironia…volevo portare all’attenzione del discorso I BISOGNI ed i DESIDERI.
Quasi sempre quando vi è pesantezza siamo legati ad una sfera più legata alla personalità ed al bisogno…quando vi è più leggerezza siamo nel desiderio, ricordo che bisogno è qualcosa di cui non possiamo fare a meno invece il desiderio è qualcosa di cui possiamo fare a meno, lo so che per alcuni lettori di questo blog sono discorsi triti ritriti e nitrati !!!! ma ogni tanto riparlarne…è utile…
E’utile anche cercare di avere anche una visione di insieme più allargata possibile, spostando continuamente o creandoli diversi punti di vista…di modo chè la nostra analkisi e sintesi di quello che osserviamo sia più obbiettiva possibile….e non solo con un sapere preso a prestito leggendo o spiluccando post nella rete o nei libri…ma anche attraverso il proprio sentire….che è una cosa molto diversa dell’utilizzo dei dubbi insidiosi della mente….è una cosa che implica una sfera più profonda…implica una ricerca dell’unità con quello che ci circonda…implica un analisi dal di dentro di un testo o uno scrittore…o dell’amico…
più vicino se si vuole all’intuizione….e cioè a qualcosa di oggettivo….quasi come svestirsi completamente dei propri abiti ed indossare quelli di un altro….così facendo i nostri orticelli diventerebbero i nostri parchi le nostre città il nostro pianeta e “l’io ed il mio” si trasformerebbero…. in qualcosa di più dilatato…e come diceva un bene amato Maestro ” sentirsi contenuti in qualcosa di più vasto e non contenere”…
ciao Franz

ilLupastro

ecco, appunto! Condivido tutto e molto di più (altro ancora mi piacerebbe aggiungere e disquisire),
ma… x restare, appunto, sull’onda della Leggerezza:
“Oppure di quanto ci siamo goduti quell’ultimo, SONTUOSO (lo sottolineo io!) pompino!” grandiosoooo ;-9 ahahahahaha :-)))))

così, oltre alla borsa, sale anche tutto il resto… !

SSSGGGH 😉

ilLupastro

Condivido con franz-Admin, I mean ! ;-)))
:party: :chehers: :drunk: 😀