L’Orologio della Torre Antica di Alfredo Betocchi
L’Orologio della Torre Antica, di Alfredo Betocchi (Ed. Il Campano, 2010) , è un libro particolare: piuttosto ben scritto, ha una qualità che lo fa emergere tra altri simili.
Una storia d’amore, che si dipana attraverso i secoli, con un paradosso di mezzo che ti lascia stupito, perchè non te lo aspetti davvero.
Lo stile un po’ naive, a tratti quasi ingenuo, ti accompagna per tutte le novanta pagine, senza far pesare nulla, nemmeno le scene un po’ più dure che si incontrano dopo la metà.
Una qualità rara, quella con cui l’autore traccia trama e tessuto, ben immersa in una ricostruzione storica notevole, che rende il prodotto decisamente “credibile”; in buona sostanza, staimo parlando di un libro scritto con molto cuore ed affetto.
Nessun eroe, nessun personaggio fuori dalle righe. Solo degli esseri umani (a parte un paio di eccezioni ma non vi dico altro) che si muovono, vivono, amano (e qualcuno muore pure), sullo sfondo dei secoli tra i quali la storia rimbalza, un po’ adesso e un po’ allora, lungo 90 pagine che alla fine, ti fanno passare qualche ora piacevole.
Il che, almeno per quanto mi riguarda, credo sia qualcosa di davvero buono, di questi tempi.