Vibrazione e apprendimento interiore
Ci sono vari tipi di apprendimento. Esiste un apprendere mentale, quello derivato dallo studio di materie tecniche o anche umanistiche, ad esempio. In questo caso andiamo a nutrire il sapere, cioè quello che riusciamo ad incamerare nella nostra memoria tramite l’uso della mente.
Poi esiste un altro tipo di apprendimento: quello interiore. Si tratta di qualcosa in cui la mente può e deve intervenire a posteriori, per rendere consapevole ciò che si è compreso in modo da traslarlo sul piano appunto della consapevolezza.
Questo tipo di apprendimento avviene solitamente per risonanza. Ognuno di noi contiene, per nascita o per evoluzione, valori e costituenti che in qualche modo risiedono all’interno. Non tutti questi contenuti sono pienamente sviluppati. Molti, la gran parte, sono per così dire a livello embrionale, a livello di principio.
Tali contenuti sono sempre presenti dentro di noi, e sono potenzialmente in grado di crescere, o di sviluppare altri contenuti simili. Diciamo che un archetipo di principio è in grado di generarne altri per similitudine. Non si tratta di una similitudine organica, o concettuale, quanto di una similitudine vibratoria. Se un principio ne incontra un altro simile, viene cioè messo parzialmente in vibrazione da quest’ultimo. L’effetto più classico di questo è quando si incontra qualcuno con cui abbiamo una naturale affinità: ce ne accorgiamo praticamente all’istante. Questo accade perchè al nostro interno qualcosa risponde a qualcos’altro presente nella persona che incontriamo.
Lo stesso principio è alla base della possibilità di ognuno di noi di realizzare e incamerare principi che originariamente non contiene. Sostanzialmente basta che all’interno qualcosa risuoni in risposta ad un principio ancora non contenuto: a causa di questa “vibrazione di risonanza”, il nuovo principio potrà entrare in noi e svilupparsi a livello di comprensione e realizzazione.
Questo è il meccanismo generale. Tuttavia, la vibrazione di cui sopra e la relativa risonanza, avvengono in un “mezzo” (come tutte le vibrazioni) che potremmo definire il nostro “campo vibratorio personale”. Ognuno di noi possiede un campo, una matrice che genera tramite i pensieri, le emozioni, il fisico, oltre che, naturalmente, tramite ciò che contiene a livello interiore.
E’ il nostro campo personale che risponde vibratoriamente alla presenza di un principio esterno e ne può consentire l’ingresso in profondità, in conseguenza alla presenza o meno di un principio corrispondente (anche solo in parte) al nostro interno.
Potremmo dire che il nostro campo vibratorio funge da filtro. Un filtro che lascerà passare contenuti più o meno elevati a seconda della propria qualità vibratoria. Più quest’ultima è densa, ovvero più è lenta la velocità di vibrazione del campo, più sarà facile per principi densi passare in esso, come sarà difficile per principi più elevati farsi strada.
Viceversa, più la nostra qualità sarà elevata, veloce e raffinata, meno i principi più densi potranno passare, rendendo al contrario più semplice il passaggio di principi di qualità più elevata, ovvero di maggior frequenza vibratoria.
Questo meccanismo, se vogliamo così chiamarlo, lasciato a sé stesso produce invariabilmente una direzionalità nella crescita interiore; se ci nutriamo costantemente di principi densi, il nostro campo tenderà a densificarsi di conseguenza, impedendo progressivamente a contenuti vibratoriamente elevati di entrare e facilitando al contempo l’ingresso di contenuti densi.
Fortunatamente lo stesso vale in senso opposto: più ci nutriamo di contenuti a vibrazione rapida, più contenuti e principi simili potranno filtrare nel nostro campo, elevandolo vibratoriamente e spingendolo a lasciar passare contenuti sempre più raffinati, impedendo al contempo l’ingresso a vibrazioni di più basso rango.
Ecco perchè tutte le religioni, le filosofie, e le vie spirituali insistono tanto sulla preghiera, la pratica meditativa e, non ultima, su una alimentazione il più possibile a base di frutta e verdura: si tratta di attività che elevano la frequenza vibratoria del nostro campo, predisponendoci alla ricezione di contenuti corrispondenti.
Ed ecco perchè, in questa nostra società, vengono sempre più spinti contenuti superficiali, rozzi, densi e, in senso lato, valori di basso rango: un popolo evoluto non può essere facilmente manipolato e gestito da chi detiene il potere, per quanto illusorio, cosa che invece è più facile nel caso di persone progressivamente sempre più superficiali e distanti da quei principi che potrebbero elevarne la condizione interiore.
Come sempre, una scelta l’abbiamo. Si tratta di rendersene consapevoli e poi di mettere in atto qualcosa per sovvertire questa spirale al ribasso. Non conta in quanti ci si dedichi a questo: conta con quanta intensità lo si fa. Come diceva il Mahatma: “Sii tu stesso il cambiamento che vuoi operare nel mondo”.
Non abbiamo la possibilità (ma se è per questo neppure il diritto) di cambiare direttamente gli altri. Ma abbiamo la possibilità (e il dovere) di cambiare noi stessi. Chi ci starà vicino cambierà per assonanza, se al suo interno sono contenuti principi affini ai nostri.