La via verso l’unità: questo dovrebbe essere il senso della globalizzazione, dello spostamento degli assi governativi verso un governo centrale.
Ma la realtà è che, proprio perchè esiste quella cosa chiamata libertà, anche per questo sentiero esistono due ottave, due significati, due possibili evoluzioni; come in tutto, del resto.
La storia dell’umanità è costellata di perversioni, di sovvertimenti, dal sacro al profano, dal luminoso all’oscuro, rovesciamenti di simboli, di concetti e visioni che vengono pervertite alla radice per ottenerne l’esatto opposto.
E’ così che funziona l’opera al nero: brutalizzando la verità fino a ribaltarla completamente. E’ concesso da leggi così complesse che non mi viene nemmeno di provare a capirle, ma il risultato è lì, sotto i nostri occhi: un governo globale, se illuminato, sarebbe una benedizione per questa umanità e per questo pianeta. Ma se non illuminato, e diretto al dominio ed al controllo allora può divenire una maledizione autentica.
Ed è questo il rischio che corriamo, un rischio tanto più evidente quanto più passa il tempo, visibile sempre più in quanto sempre meno importa nasconderlo.
Un governo europeo che toglie sovranità alle nazioni, sempre più indebitate verso le banche centrali e sempre meno in controllo del proprio destino, a partire da quello monetario, economico e finanziario per finire a quello legislativo e sociale, passando per (o sopra) i diritti dell’individuo, della persona.
Episodi tanto chiaramente manipolati dal punto di vista mediatico quanto inesplorabili da quello della realtà, movimenti sociali guidati dai servizi segreti, finti scandali gettati in pasto all’opinione pubblica per creare le premesse necessarie a provvedimenti sempre più limitanti la libertà personale.
O veramente credete che episodi come le rivelazioni di Snowden, l’inspiegabile inappropriatezza del governo italiano e dei suoi provvedimenti, l’improvvisa indisponibilità ai finanziamenti da parte delle banche siano episodi casuali o anche solo conseguenze logiche di una crisi economica impazzita?
No, assolutamente no! Io credo invece che si stia “accelerando conto il muro” come ama dire un mio carissimo amico. Il corso della globalizzazione, della centralizzazione governativa, delle funzioni economiche, a livello mondiale è ormai segnato. E viste le premesse, le possibilità che tutto ciò avvenga verso un organismo illuminato sono quantomeno scarse.
Pochi giorni fa qualcuno mi apostrofava accusandomi di essere troppo serio.
Il problema è che non c’è proprio nulla di cui ridere, se non, se proprio vogliamo cercare l’ilarità da qualche parte, dell’ignoranza abissale, della superficialità fuori da ogni norma, di coloro che dovrebbero essere i principali artefici del proprio futuro, ovvero noi cittadini del mondo, che non facciamo nulla, ma proprio nulla, per evitare questo sfacelo che, prima o poi, richiuderà sulle nostre teste la pietra tombale della libertà.
Continuiamo pure a postare cazzate su Facebook, ad indignarci per quattro toni un po’ fuori dalle righe usate da questo o da quel personaggio, a vociare inutilmente in difesa del verme da quercia dell’Oltrepò Pavese… nel frattempo, chi veramente ha coscienza dell’andare delle cose, sta sistemando per bene il futuro di questo pianeta.
Ora, forse è anche vero che il male imperante in questa era dovrà giungere al suo acme prima di rovesciarsi completamente a sua volta e perdersi, ma è anche vero che non fare nulla aspettando tale rovesciamento non è la scelta più saggia. Almeno per quel che ne posso pensare.
E se è vero che operare direttamente sembra impossibile, ecco che invece lottare all’interno per realizzare noi stessi, per portare alla luce chi veramente siamo, al di là delle apparenze, dei condizionamenti e delle paure, questo è possibile. E nel percorso, gettare luce su ciò che viene costantemente oscurato allora diviene un effetto collaterale benefico, quanto inevitabile.
Gettare luce su noi stessi per costringere ciò che è oscuro a venire alla luce, a mostrare il suo volto e, nel fare ciò, provocarne il sovvertimento. Questa volta nella direzione giusta.
Questo si potrebbe fare. Questo andrebbe fatto.
Governo globale ed opera al nero
La via verso l’unità: questo dovrebbe essere il senso della globalizzazione, dello spostamento degli assi governativi verso un governo centrale.
Ma la realtà è che, proprio perchè esiste quella cosa chiamata libertà, anche per questo sentiero esistono due ottave, due significati, due possibili evoluzioni; come in tutto, del resto.
La storia dell’umanità è costellata di perversioni, di sovvertimenti, dal sacro al profano, dal luminoso all’oscuro, rovesciamenti di simboli, di concetti e visioni che vengono pervertite alla radice per ottenerne l’esatto opposto.
E’ così che funziona l’opera al nero: brutalizzando la verità fino a ribaltarla completamente. E’ concesso da leggi così complesse che non mi viene nemmeno di provare a capirle, ma il risultato è lì, sotto i nostri occhi: un governo globale, se illuminato, sarebbe una benedizione per questa umanità e per questo pianeta. Ma se non illuminato, e diretto al dominio ed al controllo allora può divenire una maledizione autentica.
Ed è questo il rischio che corriamo, un rischio tanto più evidente quanto più passa il tempo, visibile sempre più in quanto sempre meno importa nasconderlo.
Un governo europeo che toglie sovranità alle nazioni, sempre più indebitate verso le banche centrali e sempre meno in controllo del proprio destino, a partire da quello monetario, economico e finanziario per finire a quello legislativo e sociale, passando per (o sopra) i diritti dell’individuo, della persona.
Episodi tanto chiaramente manipolati dal punto di vista mediatico quanto inesplorabili da quello della realtà, movimenti sociali guidati dai servizi segreti, finti scandali gettati in pasto all’opinione pubblica per creare le premesse necessarie a provvedimenti sempre più limitanti la libertà personale.
O veramente credete che episodi come le rivelazioni di Snowden, l’inspiegabile inappropriatezza del governo italiano e dei suoi provvedimenti, l’improvvisa indisponibilità ai finanziamenti da parte delle banche siano episodi casuali o anche solo conseguenze logiche di una crisi economica impazzita?
No, assolutamente no! Io credo invece che si stia “accelerando conto il muro” come ama dire un mio carissimo amico. Il corso della globalizzazione, della centralizzazione governativa, delle funzioni economiche, a livello mondiale è ormai segnato. E viste le premesse, le possibilità che tutto ciò avvenga verso un organismo illuminato sono quantomeno scarse.
Pochi giorni fa qualcuno mi apostrofava accusandomi di essere troppo serio.
Il problema è che non c’è proprio nulla di cui ridere, se non, se proprio vogliamo cercare l’ilarità da qualche parte, dell’ignoranza abissale, della superficialità fuori da ogni norma, di coloro che dovrebbero essere i principali artefici del proprio futuro, ovvero noi cittadini del mondo, che non facciamo nulla, ma proprio nulla, per evitare questo sfacelo che, prima o poi, richiuderà sulle nostre teste la pietra tombale della libertà.
Continuiamo pure a postare cazzate su Facebook, ad indignarci per quattro toni un po’ fuori dalle righe usate da questo o da quel personaggio, a vociare inutilmente in difesa del verme da quercia dell’Oltrepò Pavese… nel frattempo, chi veramente ha coscienza dell’andare delle cose, sta sistemando per bene il futuro di questo pianeta.
Ora, forse è anche vero che il male imperante in questa era dovrà giungere al suo acme prima di rovesciarsi completamente a sua volta e perdersi, ma è anche vero che non fare nulla aspettando tale rovesciamento non è la scelta più saggia. Almeno per quel che ne posso pensare.
E se è vero che operare direttamente sembra impossibile, ecco che invece lottare all’interno per realizzare noi stessi, per portare alla luce chi veramente siamo, al di là delle apparenze, dei condizionamenti e delle paure, questo è possibile. E nel percorso, gettare luce su ciò che viene costantemente oscurato allora diviene un effetto collaterale benefico, quanto inevitabile.
Gettare luce su noi stessi per costringere ciò che è oscuro a venire alla luce, a mostrare il suo volto e, nel fare ciò, provocarne il sovvertimento. Questa volta nella direzione giusta.
Questo si potrebbe fare. Questo andrebbe fatto.
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