…ma non solo, anche dei media e della compagine di gente (non persone, ho detto gente) che seguita a farsi influenzare dai primi due, fornendo il supporto per azioni politiche e legislative inique, demagogiche e volte unicamente a raccattare popolarità ora di qui, ora di là, da parte di politici senza alcuno scrupolo ma soprattutto senza alcun senso dello stato e della giustizia.
Il tutto in un turbinante vortice di nulla in cui politica, media e gentaglia sempre più ignorante, stanno facendo precipitare quel meraviglioso paese che è l’Italia.
Si possono fare degli esempi, questo mi sembra ovvio ma, più che esempi al negativo di quanto detto sopra, preferisco puntare a degli esempi contrari, ovvero a cosa si potrebbe fare per limitare questo stato di cose che purtroppo non ha nulla di stabile quanto di un pericoloso quanto tenebroso “divenire”.
Si potrebbe iniziare, ad esempio, con il capire che la televisione ed i giornali italiani non possono e non devono assolutamente essere gli unici mezzi di informazione, cosa che invece accade se si pensa che addirittura per il 90% degli italiani la TV rimane l’unica fonte di informazioni.
A seguire si potrebbe cominciare ad educare noi stessi, oltreché i nostri figli, beninteso, a concetti e cultura superiori. Ci sono infiniti modi per fare questo: solo per fare un esempio, alla sera, anziché rincoglionirsi davanti alle minchiate di Facebook ed ai relativi gattini ed improbabili citazioni, si potrebbe… udite udite… leggere un libro!
Non parliamo di un libro a sera, mi sembra ovvio, ma poche pagine di qualcosa proveniente da una mente diversa, superiore, non farebbero male a nessuno.
Possiamo prendere dei classici, come i testi di Platone, Aristotele, Plotino o Pitagora. Ma senza maciullarsi i maroni (eh si, vi capisco, eh?) con traduzioni a fronte, prendiamo anche solo dei romanzi veri, come quelli di Hemingway (Il Vecchio e il Mare in testa a tutti), piuttosto che non del nostro meraviglioso Calvino. Ma se siete davvero in vena, potreste trastullarvi con “I racconti di Belzebù al suo giovane nipote” di G.I. Gurdjieff, o anche, se avete manie suicide ma sobrie, “La Quarta Via” di P.D. Ouspensky. Oppure testi che parlano di Medicina, ma di quella vera, non quella che oggi viene spacciata per tale.
E se proprio avete il pallino scientifico perchè non osare con “Le pieghe del tempo” di G. Smooth, tutto dedicato alla divulgazione della teoria delle stringhe a livello così semplice che pure io sono riuscito a capire cosa sono…
Ma se proprio l’idea di leggere della carta stampata vi da il vomito, e volete a tutti i costi usare Facebook, allora cominciate a cercare gente che scriva cose sensate, e contestualmente a contestare i post idioti (vabbè li si ha gioco facile…), ma non per partito preso: leggete cosa scrive la gente, e non solo per sette secondi, porca puttana! Prendete un articolo e leggetelo tutto. Poi, se non siete d’accordo, contestate ma fatelo con la testa, adducendo motivazioni alle vostre idee. In questo modo nascono i dialoghi, persino in quel posto di merda che è Facebook.
Andate su un motore di ricerca qualsiasi (possibilmente non su Google, usate Bing o Yahoo) cercate notizie di cronaca recente e leggete quello che dicono i blogger, sia quelli veri che gli idioti, imparate a riconoscere la stupidità a naso, a distinguere i contenuti veri da quelli che servono solo per raccattare click su inserzioni assurde. E poi leggete, confrontate, confutate, usate la testa, perdio!
Le “Minchiate di Manhunter” vanno bene come intermezzo tra una cosa seria e un’altra. Non viceversa! E quando condividete il contenuto di qualcuno, non limitatevi appunto a fare click su “condividi” e via: aggiungete il vostro commento, le vostre impressioni, insomma metteteci la testa e mettetela in gioco.
Trovate in rete un articolo che vi sta sulle balle? Esponetelo al pubblico ludibrio, se vi pare, ma spiegando perchè lo ritenete così deplorevole.
E se proprio vi gira… mettete in piedi un vostro blog e provate a mettere nero su bianco il vostro pensiero, provate a mettervi in gioco, come abbiamo fatto in tanti. Oggi non costa niente ed è facile come scrivere un post su Facebook. Provate a vedere cosa succede quando un pensiero viene lanciato nel multiverso della rete. Magari non vi cagherà nessuno, ma vedrete che, prima o poi, a furia di scrivere cose che hanno un senso, scoprirete l’esistenza di persone come voi.
E se, nel fare questo, vi sentite soli… fatemi un fischio! Sarò ben lieto di passare da voi e leggere quello che scrivete e, nel caso lo trovi sensato, anche di condividerlo in giro per la rete, come già faccio spesso.
Insomma… diamoci una sveglia, signori! Il male perde solo se vince il bene: e nessuna vittoria si ottiene con un “mi piace”!
Il marcio della politica, della rete e degli idioti…
…ma non solo, anche dei media e della compagine di gente (non persone, ho detto gente) che seguita a farsi influenzare dai primi due, fornendo il supporto per azioni politiche e legislative inique, demagogiche e volte unicamente a raccattare popolarità ora di qui, ora di là, da parte di politici senza alcuno scrupolo ma soprattutto senza alcun senso dello stato e della giustizia.
Il tutto in un turbinante vortice di nulla in cui politica, media e gentaglia sempre più ignorante, stanno facendo precipitare quel meraviglioso paese che è l’Italia.
Si possono fare degli esempi, questo mi sembra ovvio ma, più che esempi al negativo di quanto detto sopra, preferisco puntare a degli esempi contrari, ovvero a cosa si potrebbe fare per limitare questo stato di cose che purtroppo non ha nulla di stabile quanto di un pericoloso quanto tenebroso “divenire”.
Si potrebbe iniziare, ad esempio, con il capire che la televisione ed i giornali italiani non possono e non devono assolutamente essere gli unici mezzi di informazione, cosa che invece accade se si pensa che addirittura per il 90% degli italiani la TV rimane l’unica fonte di informazioni.
A seguire si potrebbe cominciare ad educare noi stessi, oltreché i nostri figli, beninteso, a concetti e cultura superiori. Ci sono infiniti modi per fare questo: solo per fare un esempio, alla sera, anziché rincoglionirsi davanti alle minchiate di Facebook ed ai relativi gattini ed improbabili citazioni, si potrebbe… udite udite… leggere un libro!
Non parliamo di un libro a sera, mi sembra ovvio, ma poche pagine di qualcosa proveniente da una mente diversa, superiore, non farebbero male a nessuno.
Possiamo prendere dei classici, come i testi di Platone, Aristotele, Plotino o Pitagora. Ma senza maciullarsi i maroni (eh si, vi capisco, eh?) con traduzioni a fronte, prendiamo anche solo dei romanzi veri, come quelli di Hemingway (Il Vecchio e il Mare in testa a tutti), piuttosto che non del nostro meraviglioso Calvino. Ma se siete davvero in vena, potreste trastullarvi con “I racconti di Belzebù al suo giovane nipote” di G.I. Gurdjieff, o anche, se avete manie suicide ma sobrie, “La Quarta Via” di P.D. Ouspensky. Oppure testi che parlano di Medicina, ma di quella vera, non quella che oggi viene spacciata per tale.
E se proprio avete il pallino scientifico perchè non osare con “Le pieghe del tempo” di G. Smooth, tutto dedicato alla divulgazione della teoria delle stringhe a livello così semplice che pure io sono riuscito a capire cosa sono…
Ma se proprio l’idea di leggere della carta stampata vi da il vomito, e volete a tutti i costi usare Facebook, allora cominciate a cercare gente che scriva cose sensate, e contestualmente a contestare i post idioti (vabbè li si ha gioco facile…), ma non per partito preso: leggete cosa scrive la gente, e non solo per sette secondi, porca puttana! Prendete un articolo e leggetelo tutto. Poi, se non siete d’accordo, contestate ma fatelo con la testa, adducendo motivazioni alle vostre idee. In questo modo nascono i dialoghi, persino in quel posto di merda che è Facebook.
Andate su un motore di ricerca qualsiasi (possibilmente non su Google, usate Bing o Yahoo) cercate notizie di cronaca recente e leggete quello che dicono i blogger, sia quelli veri che gli idioti, imparate a riconoscere la stupidità a naso, a distinguere i contenuti veri da quelli che servono solo per raccattare click su inserzioni assurde. E poi leggete, confrontate, confutate, usate la testa, perdio!
Le “Minchiate di Manhunter” vanno bene come intermezzo tra una cosa seria e un’altra. Non viceversa! E quando condividete il contenuto di qualcuno, non limitatevi appunto a fare click su “condividi” e via: aggiungete il vostro commento, le vostre impressioni, insomma metteteci la testa e mettetela in gioco.
Trovate in rete un articolo che vi sta sulle balle? Esponetelo al pubblico ludibrio, se vi pare, ma spiegando perchè lo ritenete così deplorevole.
E se proprio vi gira… mettete in piedi un vostro blog e provate a mettere nero su bianco il vostro pensiero, provate a mettervi in gioco, come abbiamo fatto in tanti. Oggi non costa niente ed è facile come scrivere un post su Facebook. Provate a vedere cosa succede quando un pensiero viene lanciato nel multiverso della rete. Magari non vi cagherà nessuno, ma vedrete che, prima o poi, a furia di scrivere cose che hanno un senso, scoprirete l’esistenza di persone come voi.
E se, nel fare questo, vi sentite soli… fatemi un fischio! Sarò ben lieto di passare da voi e leggere quello che scrivete e, nel caso lo trovi sensato, anche di condividerlo in giro per la rete, come già faccio spesso.
Insomma… diamoci una sveglia, signori! Il male perde solo se vince il bene: e nessuna vittoria si ottiene con un “mi piace”!
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