Prima di tutto: la democrazia non è quello che si sta vivendo in Italia. Al di là di ogni considerazione infatti, quella italiana è (o dovrebbe essere) piuttosto una “forma di governo democratica”. Possiamo definire tale forma di governo come una democrazia rappresentata, ovvero un governo eletto liberamente dai cittadini e che li rappresenta in toto. Diciamo che il principio base della democrazia è dato dal volere della maggioranza, che diventa decisivo ed a cui la minoranza si assoggetta spontaneamente. E’ una definizione vaga, ma sostanzialmente rappresenta abbastanza bene quello che oggi viene definito democrazia.
Il punto chiave comunque, al di là di ogni definizione è che la maggioranza decide per tutti. Tale maggioranza può essere nella forma del “50% + 1” oppure nella forma del “chi ha più voti comanda”. In Italia vige un misto dei due concetti: chi ha più voti, se non raggiunge la maggioranza assoluta, ha l’incarico di formare un governo la cui globalità raggunga il 50% + 1 dei voti. Tale governo guiderà il paese, quindi anche quella parte che non ha votato il governo stesso. Parliamo ovviamente sempre in sintesi e per semplificazione.
Qui sta il problema e qui si sovverte tutto. Perchè quel 50% +1 impone la propria volontà all’altra metà del popolo. Ecco perchè la democrazia è un sistema di governo che può andare bene in una società estremamente evoluta, quasi illuminata direi. In tutti gli altri casi, è destinato allo sfacelo.
Il motivo è insito nella maturità dei cittadini; se in una società la maggioranza degli individui è formata da persone di basso livello culturale, di bassa maturità umana, personale, civica e sociale, è ovvio, come spiega anche Machiavelli, che andrà ad eleggere un governo che la rappresenti, vale a dire un governo inetto, immaturo, ignorante e con poco senso dello stato.
La minoranza, cioè quella metà (-1) della popolazione in cui trovano posto gli individui più evoluti, consapevoli, sapienti e maturi, non avrà che poche speranze di arrivare al governo, e più sarà la distanza che intercorre tra questo genere di individui ed il resto del popolo e meno, paradossalmente, sarà probabile che essi possano partecipare alle attività governative, divenendo sempre più limitati nella propria espressione, dal che consegue che la situazione della cittadinanza non potrà che essere sempre più ignorante, limitante, povera; in una parola: involuta.
Questo è un concetto da far proprio nel profondo del DNA: senza una maturità profonda dell’elettorato, la democrazia andrà sempre a produrre un governo proporzionalmente inadatto che imporrà decisioni inique alla minoranza del popolo che invece avrebbe migliori possibilità di creare condizioni evolutive. Anzi, più il popolo sarà “bue”, scusate l’espressione, più il governo scelto andrà in direzione dell’ignoranza, della violenza, dell’iniquità, rendendo impossibile qualunque miglioramento o azione evolutiva da parte di quella minoranza di cittadini i quali non potranno fare altro che soccombere.
Ma non solo; in queste condizioni, già pessime per loro stessa natura, il governo sarà facile preda di enti o entità in possesso di maggiore maturità ma, soprattutto, di potere effettivo. Perchè è ovvio che dall’ignoranza può solo nascere un potere effimero, destinato a svanire come neve al sole davanti ad un potere reale, effettivo. Solo che non è detto che un potere di questo tipo agisca in direzione luminosa, ovvero verso un’evoluzione, un’armonia o qualunque altra espressione vi venga in mente.
In sintesi, in assenza di una grande maturità individuale, o di una presenza di vero potere luminoso ed evolutivo, la democrazia non è destinata ad altro che a diventare strumento involutivo al servizio dell’oscurità.
Se a qualcuno sorge un dubbio… beh, temo che abbia ragione!
Democrazia moderna: strumento dell’oscurità se i cittadini non sono maturi
Prima di tutto: la democrazia non è quello che si sta vivendo in Italia. Al di là di ogni considerazione infatti, quella italiana è (o dovrebbe essere) piuttosto una “forma di governo democratica”. Possiamo definire tale forma di governo come una democrazia rappresentata, ovvero un governo eletto liberamente dai cittadini e che li rappresenta in toto. Diciamo che il principio base della democrazia è dato dal volere della maggioranza, che diventa decisivo ed a cui la minoranza si assoggetta spontaneamente. E’ una definizione vaga, ma sostanzialmente rappresenta abbastanza bene quello che oggi viene definito democrazia.
Il punto chiave comunque, al di là di ogni definizione è che la maggioranza decide per tutti. Tale maggioranza può essere nella forma del “50% + 1” oppure nella forma del “chi ha più voti comanda”. In Italia vige un misto dei due concetti: chi ha più voti, se non raggiunge la maggioranza assoluta, ha l’incarico di formare un governo la cui globalità raggunga il 50% + 1 dei voti. Tale governo guiderà il paese, quindi anche quella parte che non ha votato il governo stesso. Parliamo ovviamente sempre in sintesi e per semplificazione.
Qui sta il problema e qui si sovverte tutto. Perchè quel 50% +1 impone la propria volontà all’altra metà del popolo. Ecco perchè la democrazia è un sistema di governo che può andare bene in una società estremamente evoluta, quasi illuminata direi. In tutti gli altri casi, è destinato allo sfacelo.
Il motivo è insito nella maturità dei cittadini; se in una società la maggioranza degli individui è formata da persone di basso livello culturale, di bassa maturità umana, personale, civica e sociale, è ovvio, come spiega anche Machiavelli, che andrà ad eleggere un governo che la rappresenti, vale a dire un governo inetto, immaturo, ignorante e con poco senso dello stato.
La minoranza, cioè quella metà (-1) della popolazione in cui trovano posto gli individui più evoluti, consapevoli, sapienti e maturi, non avrà che poche speranze di arrivare al governo, e più sarà la distanza che intercorre tra questo genere di individui ed il resto del popolo e meno, paradossalmente, sarà probabile che essi possano partecipare alle attività governative, divenendo sempre più limitati nella propria espressione, dal che consegue che la situazione della cittadinanza non potrà che essere sempre più ignorante, limitante, povera; in una parola: involuta.
Questo è un concetto da far proprio nel profondo del DNA: senza una maturità profonda dell’elettorato, la democrazia andrà sempre a produrre un governo proporzionalmente inadatto che imporrà decisioni inique alla minoranza del popolo che invece avrebbe migliori possibilità di creare condizioni evolutive. Anzi, più il popolo sarà “bue”, scusate l’espressione, più il governo scelto andrà in direzione dell’ignoranza, della violenza, dell’iniquità, rendendo impossibile qualunque miglioramento o azione evolutiva da parte di quella minoranza di cittadini i quali non potranno fare altro che soccombere.
Ma non solo; in queste condizioni, già pessime per loro stessa natura, il governo sarà facile preda di enti o entità in possesso di maggiore maturità ma, soprattutto, di potere effettivo. Perchè è ovvio che dall’ignoranza può solo nascere un potere effimero, destinato a svanire come neve al sole davanti ad un potere reale, effettivo. Solo che non è detto che un potere di questo tipo agisca in direzione luminosa, ovvero verso un’evoluzione, un’armonia o qualunque altra espressione vi venga in mente.
In sintesi, in assenza di una grande maturità individuale, o di una presenza di vero potere luminoso ed evolutivo, la democrazia non è destinata ad altro che a diventare strumento involutivo al servizio dell’oscurità.
Se a qualcuno sorge un dubbio… beh, temo che abbia ragione!
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