Gravity: ottima recitazione ma tutto lì
Storia decente appena appena, Gravity si salva in corner per la recitazione notevolissima della Bullock.
Con una trama poco credibile se non sei un dodicenne in crisi ormonale, il film narra di una coppia di astronauti:lui, George Clooney , veterano all’ultima missione; lei, Sandra Bullock, docente universitaria alla sua prima uscita dall’atmosfera terrestre, che si trovano in mezzo ad una tempesta di detriti orbitanti che distrugge lo shuttle e li disperde nello spazio.
Per salvarsi la Bullock dovrà giocare a salterello con altre due stazioni spaziali, una russa e una cinese, facendo pure i salti mortali (letteralmente) tra una e l’altra.
Poco plausibile (una docente universitaria alla prima passeggiata spaziale non credo proprio che sarebbe in grado di pilotare una stazione orbitante, men che meno una russa e una cinese con tutti i comandi e i manuali scritti in ideogrammi e in cirillico), il film si regge sulla computer grafica eccellente (le inquadrature dello spazio aperto sono effettivamente notevoli a parte un paio di errori clamorosi nell’uso di foto a bassa definizione sullo sfondo) e sull’intensa recitazione eella Bullock.
A proposito di quest’ultima… scordatevi la ragazza dolce e simpatica che conoscevamo: la nuova Bullock è magra come un picco, con muscoli iperdefiniti e ipertonici, rifatta dalla testa ai piedi, al punto da non essere quasi più riconoscibile.
Per me un prodotto scadente; non lo consiglio.