La cura per l’epatite C? Esiste, ma costa uno sproposito. E nessuno dice niente…
E’ di qualche mese fa la notizia della realizzazione di un farmaco estremamente efficace contro l’epatite “C”, un autentico flagello dei nostri tempi.
Un farmaco che può davvero, per una volta, salvare tante vite, ma che viene venduto dagli avvoltoi della casa farmaceutica che lo produce, ad un prezzo smodatamente alto, ricattando di fatto 150 milioni di persone nel mondo.
Ma andiamo con ordine.
L’epatite C ogni anno uccide direttamente in tutto il mondo circa 500.000 persone ma indirettamente, vale a dire a causa di cancro, cirrosi e patologie varie indotte dal virus, ne ammazza altre 700.000 per un totale di un milione e duecentomila morti. Tenete bene a mente questo numero: 1.200.000. In più, nel 2013, il numero di persone portatrici del virus (cioè malate di epatite C ancora in vita) era tra 130 e 150 MILIONI, una popolazione pari a tre volte quella italiana! Tenete a mente anche quest’altro numero: 150.000.000
Ora, l’azienda farmaceutica Pharmasset (oggi acquisita dalla Gilead), ha trovato una cura. Si, esatto! Esiste una cura efficace fino al 90% dei casi. Si chiama Sofosbuvir ed è un antivirale contro il virus HCV anche se, a dirla tutta, deve essere usato insieme ad altri antivirali (ribavirina e interferone) in combinazioni variabili a seconda del genotipo infettante.
Questo significa la salvezza molto probabile (anche se non sicura) per milioni di persone nei prossimi anni e per centinaia di migliaia di persone nell’immediato.
Ma… c’è un “ma”. La cura c’è “ma” costa. Per la precisione costa 40.000 euro per 12 settimane di trattamento (genotipo virale 1) e il doppio per 24 settimane di trattamento (genotipo virale 3), almeno questi sono i primi prezzi indicati per il trattamento in Europa.
Cerchiamo di capirci: 40.000 euro per 12 settimane significano 13.333 euro al mese, fratello di 476 euro al giorno: costi assorbiti dai vari servizi sanitari, ma questo sposta la prospettiva senza modificarla. Stiamo parlando di un farmaco che salverebbe la vita a milioni di persone: che paghi un Servizio Sanitario Nazionale o un’Assicurazione sanitaria privata, o il privato (ammesso che li abbia ‘sti soldi, cosa affatto garantita), è sempre un’enormità.
Impossibile quantificare il costo reale del farmaco, senza conoscere i dettagli della linea di ricerca che ha portato alla sua sintesi, chiaro, ma facciamo quattro conti: una pastiglia da 400 mg di principio attivo (questa è la dose giornaliera) significa un costo al pubblico di 1.190 euro al grammo. Parliamo quindi di una sostanza 40 volte più costosa dell’oro. Consideriamo ora il numero di morti per HCV nel mondo: 1.200.000. Se facciamo i conti su metà di questa cifra, quindi su 600.000, e considerando che siano per metà di un genotipo e per metà di un altro, moltiplichiamo 60.000 euro (media di prezzo del trattamento) per 600.000 e otteniamo 36 miliardi di euro di incasso in un solo anno di vendita a regime.
Personalmente dubito molto che i costi di ricerca e produzione del farmaco possano anche solo lontanamente avvicinarsi a questa cifra. E abbiamo preso in considerazione un numero estremamente limitato di malati. In realtà invece di 600.000 dovremmo fare i calcoli non solo su coloro che sono a rischio di morte, ma anche su quelli “semplicemente” infetti, vale a dire… 140 MILIONI di persone. Prendiamone pure solo il 20%, ovvero 28 milioni di persone. Otteniamo una cifra oscillante tra 1.120 e 2.240 MILIARDI di euro.
Capite che il prezzo di vendita di questo farmaco è artificialmente tenuto alle stelle semplicemente per speculazione? Capite che non è possibile, e nemmeno lontanamente pensabile giustificarne il prezzo con la necessità di recuperare il costo di produzione?
Con una prospettiva di incasso di miliardi di euro all’anno, non c’è giustificazione che tenga, ma nessun governo dice nulla. Non una protesta, non un’azione legale, non una sola persona di Stato o uomo politico che si alzi e dica in faccia a questi “signori” che il prezzo per un farmaco di questo tipo non lo possono fissare loro. No, neppure un fiato: semplicemente si preparano a pagare all’azienda produttrice il prezzo voluto.
Ci sarebbero decine di modi per costringere questi avvoltoi (perchè di questo si tratta, quando parliamo di un’azienda che specula in modo così vile e osceno sulla vita delle persone) ad accettare prezzi ben inferiori, dalla ragion di stato alla politica, dalla finanza alla legge, ma nessuno apre bocca.
Capite quale livello di potere può raggiungere (e, di fatto, raggiunge) una casa farmaceutica? Si tratta di un potere capace di mettere a silenzio completo governi e nazioni, che non possono che accettare il ricatto di una multinazionale.
Ed è questo il potere che abbiamo consegnato a Big Pharma, lasciando l’industria farmaceutica in mano ai privati, ai gruppi multinazionali: il potere di ricattarci sulla cosa più importante che abbiamo, la nostra salute.
Glielo abbiamo dato e abbiamo lasciato che crescesse fino a che, ora, non è più possibile fare nulla, se non con un immenso sforzo a livello dell’umanità completa e di tutti i governi.
Scusate se sono pessimista ma mi pare un’ipotesi infinitamente lontana.
Come non darvi ragione sarebbe molto semplice quando si tratta di salute e o di liberta di lavoro pagare l’investimento fatto dall’aziende e riprodurre questi farmaci ricatti ,dallo stato (industrie farmaceutiche statali se esistono ancora) è semplicissimo ma chi è lo stato chi lo è sempre stato i rappresentanti di questi compari e loro stessi ecco perché nessuno fiata e dice niente. Non dico altro potrebbero denunciarmi ,un saluto.