Embargo alla Russia: Putin ride e noi affondiamo sempre di più

Se dichiari un embargo contro qualcuno come ritorsione, o come misura coercitiva per fargli cambiare agire, almeno assicurati che la tua leva abbia un minimo di efficacia.

Al di là di tutte le considerazioni sulla giustezza o meno dell’agire di Putin in Ucraina, quello su cui dovremmo focalizzarci è l’effetto delle misure di ritorsione varato dall’Europa (e dall’Italia in particolare) sull’agire russo.

Abbiamo interrotto la fornitura di frutta e verdura: esattamente dieci giorni dopo, la Cina ha aperto un canale commerciale per vendere frutta e verdura alla Russia.

Abbiamo interrotto la fornitura di prodotti di ogni tipo, tra cui per fare un esempio i prodotti calzaturieri. Esattamente due giorni dopo gli stessi prodotti arrivavano in Russia da altri paesi.

Abbiamo sequestrato i beni italiani di uno o due magnati russi: esattamente dodici ore dopo, non c’era più neppure un euro di provenienza russa su tutto il territorio, perchè tutti gli altri russi dotati di un qualunque capitale lo hanno fatto sparire alla velocità del fulmine.

Decine di aziende italiane che ancora avevano un minimo di business (alcune più di un minimo) proprio grazie alla Russia, si trovano ora in grave pericolo, a causa dei mancati introiti, mentre lo stesso business affluisce in Russia dalla loro concorrenza, cancellando anche la speranza di una futura ripresa una volta (ma quando succederà?) terminato l’embargo.

E tutto questo per che cosa? Per mostrare i muscoli alla Russia? No di certo, perchè anche un imbecille si renderebbe conto che la Russia ha più muscoli di tutta l’Europa messa assieme.

No, il motivo, quantomeno quello più evidente, è un altro: una volta in più seguire il diktat di Obama, per quanto assurdo possa essere. Seguirlo senza intelligenza, senza un minimo di cervello, anche se seguirlo significa fare qualcosa di completamente inutile ed unicamente dannoso per noi.

Ecco, qui forse spunta il secondo livello, quello un po’ più occulto ma nemmeno tanto. La domanda infatti è: com’è possibile che l’Italia metta in atto delle misure di embargo contro la Russia, pur essendo evidente che le stesse misure non costituiscono nessun problema per Putin ma un enorme danno per il nostro paese?

La mia risposta è che se lo fanno è perchè sanno perfettamente che queste misure andranno ad affossare ulteriormente la situazione economica italiana già disastrata. E lo sanno al punto che in realtà il vero scopo sembra essere proprio quello di aggiungerle a tutti quegli atti, solo apparentemente idioti, che da Monti in poi sono stati posti in essere all’unico quanto evidente scopo di mettere l’Italia completamente al tappeto.

Come ho già detto decine di volte, il processo in atto è quello di rendere l’Italia totalmente deprezzata, svuotata da ogni asset di qualsivoglia valore, in modo da farne conveniente bersaglio di acquisto da parte di terzi.

Il gioco è molto più complesso di così, è ovvio, ma questo dell’Italia in svendita, pur essendo un piccolissimo tassello ne è una rappresentanza estremamente caratteristica.

La domanda reale è… cui prodest un’Italia in svendita?

Come diceva il saggio: segui il denaro… e capirai tutto!

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