Allarmismi meteo: il delirio dei siti meteo, non solo sull’uragano gonzalo

Personalmente mi auguro che questo articolo sia inutile; mi auguro che le persone abbiano capito cosa ci sia dietro il comportamento, quantomeno discutibile, della maggior parte dei siti meteo (italiani: quelli esteri sono tutto un altro pianeta).

Se non lo avete capito, allora per favore prendete nota del comportamento dei suddetti siti: generare paura, sempre e comunque, generare emozioni negative, soprattutto e in ogni caso. Il tutto trasformando qualunque modificazione meteo in una possibile catastrofe.

Credo che esempi evidenti siano sotto gli occhi di tutti, ultimo in ordine di tempo l’allarmismo sull’uragano Gonzalo su cui, nonostante fosse evidente trattarsi di “ex uragano” e che comunque avrebbe creato problemi al massimo all’Inghilterra e ai paesi del Nord, decine di siti e di servizi meteo hanno gettato allarmi di ogni tipo, quando le conseguenze sull’Italia sono state nettamente al di sotto delle previsioni e comunque nella norma di quello che normalmente dovrebbe avvenire in questa stagione (con le dovute eccezioni, si intende).

Perchè in realtà era la situazione di caldo precedente ad essere eccezionale: quello che accade oggi è invece la normalità della stagione con riferimento alle temperatura e qualche vento un po’ fuori norma ma che, nel complesso, può al massimo produrre qualche mal di testa, qualche agitazione e qualche ramo caduto: tutte cose a cui stare attenti, certo ma di sicuro ben lontane dalla catastrofe annunciata nei giorni scorsi.

Un’analisi spicciola quanto realistica svela rapidamente il perchè di questo comportamento del tutto fuori luogo.

Postulato I: qualunque notizia negativa attira più interesse della miglior notizia positiva (sull’analisi del perchè questo accada rimando ad eventuali altri post)

Postulato II: chi offre un servizio di notizie meteo online lo fa per guadagnare denaro; fare informazione è un risultato collaterale

Postulato III: più traffico passa sulle pagine di un sito meteo più questo guadagnerà grazie alle inserzioni ed agli sponsor online

Postulato IV: abbiamo tutti la mania di voler sapere che tempo farà domani, dopodomani… etc. etc. (anche per questa analisi rimando a futuri post)

Postulato V: la natura e l’universo seguono sempre la via di minor resistenza. L’uomo (che potrebbe fare il contrario se volesse cambiare le cose ma non lo fa perchè mediamente non sa nemmeno chi è), nel 99% dei casi segue la stessa linea di tendenza.

Postulato VI: il compito di Google è di fare soldi, fornendo all’utente prima i risultati di chi lo paga per esporli e dopo, in ordine decrescente di “rilevanza”, gli altri. Va da sé che la maggior rilevanza viene determinata dal motore stesso sulla base di un algoritmo a cui non frega nulla della vera rilevanza.

Conseguenza dei suddetti postulati: dato che tutti vogliamo sempre sapere che tempo farà (postulato IV), andiamo alla ricerca di questa informazione dove più facilmente la troviamo (postulato V): su Google. I primi siti che escono sono quelli che pagano. Quelli successivi sono quelli che abbiamo già visitato, quelli che sono più visitati, e poi tutti gli altri (postulato VI).

A causa della nostra dipendenza dalle emozioni negative tendiamo a scegliere solo tra i primi che compaiono (postulato V) quelli che danno notizie sensazionalistiche (postulato I) le quali, sempre per lo stesso postulato I, saranno sempre a carattere negativo o catastrofico.

Questo porterà sui suddetti siti un traffico sempre più elevato, cosa che permetterà loro di guadagnare sempre di più con la marea di inserzioni e pubblicità varie che accompagnano le “notizie” (postulato III).

I siti “meteo cazzari” conoscono benissimo questo meccanismo e fanno di tutto per creare allarmismi quasi sempre del tutto  ingiustificati, al puro scopo di acchiappare più traffico ed aumentare il proprio guadagno (postulato II).

Quindi per favore… se proprio dovete conoscere il meteo futuro, usate siti esteri. Ad esempio io uso sempre accuweather (no, non mi pagano. Cosa provata anche dal fatto che non ho messo un link; se vi interessa cercatevelo da soli) che non mette il minimo commento alle sue previsioni ma si limita ad esporre fatti derivati dall’applicazione REALE di principi di meteorologia, con un’accuratezza che più di una volta mi ha stupito.

Non usare siti che forniscono servizi drogati dall’ormai inveterata tendenza al mercimonio pennivendolo, oltre che a insegnare a questi signori che non sempre la mancanza di professionalità paga, produrrà una minor circolazione di notizie idiote sul meteo, con buona pace, solo per fare un esempio, di quegli albergatori che periodicamente guardano il sole splendere sul loro albergo vuoto a causa di qualche cialtronesca previsione al negativo.

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