La danza del cambiamento

C’è una forza incredibile nel cambiamento, una forza che si esprime come una danza, quando cambiamo in… qualcos’altro.

Nella ricerca di noi stessi, a volte ci troviamo ad affrontare muri di difficoltà e di spesso torpore. Per abbatterli il sole è l’unica cosa che dobbiamo cercare ma, allo stesso tempo, le ombre della notte non sono da meno nel momento in cui danzano con noi come lupi o come farfalle.

Vedere la notte come il buio e come la tenebra, nell’accezione emotiva di questi termini, non è di alcuna utilità ma tant’è… se non fossimo uomini che bisogno avremo di cambiare?

Ed ecco allora che quando cambiamo il mondo vede una danza, come quella forse di un Dervisho in alta estasi… che nella sua rotazione genera l’energia stessa che lo muove. L’energia del cambiamento può diventare una droga ma giuro che è una delle migliori dipendenze che possiamo inventarci.

La gioia di andare incontro ad un altro “noi”, di continuare a ruotare ed a danzare, sotto i raggi del sole, diretti come nel deserto o riflessi come in una notte di luna piena sul mare, presenta una qualità che non credo possa trovare pari nel mondo.

Eppure… eppure noi spesso resistiamo… “Io sono così”, “E’ più forte di me”, le frasi più comuni (ed inutili) che si possono sentire di fronte al cogliere un cambiamento come necessario, nel vento di una notte sul mare o di un filo d’erba che si agita al vento nel prato di una collina. Una convinzione, una resistenza che non è altro che paura di ciò che, semplicemente, ancora non comprendiamo.

Noi non abbiamo paura della nostra gamba, non temiamo un calcio da noi stessi, perchè non percepiamo la nostra gamba come separata da noi. Ecco perchè temiamo quel cambiamento, quella cosa in cui possiamo trasformarci a prezzo spesso di uno sforzo che appare tremendo solo prima di compierlo ma che poi assume i contorni di una barzelletta, una volta compiuto: perchè non comprendiamo, in senso di propriocezione, la destinazione della prossima tappa del nostro incredibile, meraviglioso viaggio.

Ma una volta arrivati… ecco che l’ottava fa il suo gioco e quello che c’era prima fa la stessa fine del brutto sogno una volta svegli; svanisce come neve al sole.

E tra uno e l’altro stato… una grandissima fatica, un attrito che sono tali solo quando visti dall’interno, perchè da fuori sembrano davvero un’incredibile danza: la danza del cambiamento!

 

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