C’è una scena fantastica nel primo film Sherlock Holmes con R. Downey Jr. in cui il protagonista applica una tecnica, peraltro realmente esistente, che consiste nell’anticipare mentalmente le fasi di un combattimento. Questo produce una programmazione del centro motore per cui il combattimento reale è in realtà già stato vissuto all’interno.
All’inizio della scena il personaggio dice a se stesso: “Questo non va registrato a livello emotivo”.
Il mio suggerimento “tecnico” è di applicare questo consiglio a noi stessi quando ci informiamo in qualunque modo sulle vicende di attualità: non vanno registrate a livello emotivo.
Distaccandoci emotivamente da quello che leggiamo o vediamo infatti, potremo evitare di cadere nella continua trappola tesa dalla stampa italiana, non solo quella mainstream, ma anche quella proposta dalla sempre più affollata banda di cialtroni che scrivono, postano, condividono e commentano “la qualunque” sui social network e/o su siti e blog, trappola cha ha un solo ed unico scopo: far leva sulle emozioni negative per motivi economici.
Teniamo a mente che di quelli che vogliono davvero informare, e non semplicemente attrarre acquisti, click o quant’altro, ce ne sono rimasti davvero pochi. Tutti gli altri distorcono (quando non inventano di sana pianta) l’informazione per fare leva sugli istinti più bassi di chi legge: indignazione, rabbia, razzismo, moralismo etc. etc. al solo scopo di raccogliere, direttamente o indirettamente, denaro e fama.
Se quello che leggiamo non viene registrato a livello emotivo, ecco che immediatamente le manipolazioni diventano evidenti, le false notizie saltano all’occhio, i contenuti dettati dal moralismo più becero risultano chiaramente tali, improponibili e del tutto soggettivi, permettendoci di riflettere in modo un po’ più pacato, semplice e sempre più lucido, man mano che la nostra capacità di distacco aumenta.
Ricordate che “distacco dalle emozioni” non significa non provarne, ma essere in grado di non tenerne conto nelle nostre azioni, pensieri e comprensioni.
Leggendo il giornale, online oppure cartaceo, domani, provate ad esercitare questo distacco. All’inizio non sarà semplice, ma potrete scoprire che, mantenendo salda l’intenzione, l’applicazione prima o poi riesce.
E potrete vedere come ormai in modo incredibilmente spietato, corrotto e iniquo, stanno facendo scempio di quel po’ di cervello che ancora ci è rimasto in zucca!
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Quello che propongono i media “non va registrato a livello emotivo”
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C’è una scena fantastica nel primo film Sherlock Holmes con R. Downey Jr. in cui il protagonista applica una tecnica, peraltro realmente esistente, che consiste nell’anticipare mentalmente le fasi di un combattimento. Questo produce una programmazione del centro motore per cui il combattimento reale è in realtà già stato vissuto all’interno.
All’inizio della scena il personaggio dice a se stesso: “Questo non va registrato a livello emotivo”.
Il mio suggerimento “tecnico” è di applicare questo consiglio a noi stessi quando ci informiamo in qualunque modo sulle vicende di attualità: non vanno registrate a livello emotivo.
Distaccandoci emotivamente da quello che leggiamo o vediamo infatti, potremo evitare di cadere nella continua trappola tesa dalla stampa italiana, non solo quella mainstream, ma anche quella proposta dalla sempre più affollata banda di cialtroni che scrivono, postano, condividono e commentano “la qualunque” sui social network e/o su siti e blog, trappola cha ha un solo ed unico scopo: far leva sulle emozioni negative per motivi economici.
Teniamo a mente che di quelli che vogliono davvero informare, e non semplicemente attrarre acquisti, click o quant’altro, ce ne sono rimasti davvero pochi. Tutti gli altri distorcono (quando non inventano di sana pianta) l’informazione per fare leva sugli istinti più bassi di chi legge: indignazione, rabbia, razzismo, moralismo etc. etc. al solo scopo di raccogliere, direttamente o indirettamente, denaro e fama.
Se quello che leggiamo non viene registrato a livello emotivo, ecco che immediatamente le manipolazioni diventano evidenti, le false notizie saltano all’occhio, i contenuti dettati dal moralismo più becero risultano chiaramente tali, improponibili e del tutto soggettivi, permettendoci di riflettere in modo un po’ più pacato, semplice e sempre più lucido, man mano che la nostra capacità di distacco aumenta.
Ricordate che “distacco dalle emozioni” non significa non provarne, ma essere in grado di non tenerne conto nelle nostre azioni, pensieri e comprensioni.
Leggendo il giornale, online oppure cartaceo, domani, provate ad esercitare questo distacco. All’inizio non sarà semplice, ma potrete scoprire che, mantenendo salda l’intenzione, l’applicazione prima o poi riesce.
E potrete vedere come ormai in modo incredibilmente spietato, corrotto e iniquo, stanno facendo scempio di quel po’ di cervello che ancora ci è rimasto in zucca!
Ci si vede in giro!
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