Informazione e futuro

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Un pen­sie­ro rapi­do e poche con­si­de­ra­zio­ni a mar­gi­ne del­lo stes­so: come cre­do tut­ti o qua­si abbia­no ormai capi­to, l’e­di­to­ria in sen­so lato, quin­di non solo le testa­te gior­na­li­sti­che ma anche, se pur in modo inap­pro­pria­to, i cosid­det­ti “social net­work”, sono allo sfa­ce­lo totale.

Di Face­book mi sem­bra inu­ti­le par­la­re, si com­men­ta da sé, con le azio­ni arbi­tra­rie degli ulti­mi mesi.

Twit­ter, dopo l’ac­qui­si­zio­ne da par­te di un sin­go­lo (Elon Musk) è incor­so nel­la man­na­ia del­la più bece­ra cen­su­ra, sia ideo­lo­gi­ca che com­mer­cia­le, con l’e­sclu­sio­ne sen­za trop­pi com­pli­men­ti di account di gior­na­li­sti di fama mon­dia­le (Ryan Mac del New York Times; Drew Har­well del Washing­ton Post; Aaron Rupar, Donie O’Sullivan di CNN; Matt Bin­der di Masha­ble; Tony Web­ster, Micah Lee del­l’In­ter­cept e il gior­na­li­sta poli­ti­co Keith Olber­mann) e anche degli account del­la con­cor­ren­za, come quel­lo di Mastodon.

I media main­stream (in Ita­lia asso­lu­ta­men­te e nel resto d’Eu­ro­pa rela­ti­va­men­te) con­ti­nua­no a pro­pi­na­re valan­ghe di quel­le che, più che noti­zie, sono pro­pa­gan­da poli­ti­ca o ideo­lo­gi­ca di par­te (una o l’al­tra poco impor­ta), quan­do non asso­lu­te falsità.

Que­sto ci dice che, nel momen­to in cui l’in­for­ma­zio­ne divie­ne appan­nag­gio di un sin­go­lo (come Musk) o di un grup­po (come par­ti­ti poli­ti­ci o fazio­ni ideo­lo­gi­che), la liber­tà di infor­ma­zio­ne è sem­pre in peri­co­lo. Se a que­sto si aggiun­ge la sem­pre peg­gio­re incom­pe­ten­za dei “gior­na­li­sti” (sedi­cen­ti tali) che fan­no a gara a chi scri­ve più min­chia­te allo­ra il gio­co è fat­to, per così dire.

Per non par­la­re di quan­do tut­to quan­to sopra vie­ne influen­za­to sen­za il mini­mo scru­po­lo da lob­by di pote­re eco­no­mi­co o poli­ti­co come nel caso di Big Pharma.

La veri­tà non è un’o­pi­nio­ne; per quan­to sia mol­to dif­fi­cil­men­te rea­liz­za­bi­le per inte­ro, offre comun­que sem­pre la pos­si­bi­li­tà di esse­re vista in modo pro­gres­si­va­men­te sem­pre meno sog­get­ti­vo da par­te di chi, allo stes­so modo, cer­ca di con­qui­sta­re un pun­to di vista o di pen­sie­ro pro­gres­si­va­men­te più oggettivo.

Cer­to, ci vuo­le un mini­mo di stru­men­ti cogni­ti­vi e la volon­tà di usar­li ma, ve lo assi­cu­ro, non ser­vo­no rea­liz­za­zio­ni eccel­se per leg­ge­re tra le righe del­la più poten­te onda­ta di por­ca­te pro­pa­gan­di­sti­che che si sia mai vista, il cui uni­co sco­po è quel­lo di asser­vi­re sem­pre di più le mas­se igno­ran­ti alla visio­ne di pochi grup­pi di pote­re oscuro.

E’ ovvio che la stra­gran­de mag­gio­ran­za del­l’u­ma­ni­tà, affet­ta da bra­chi­ce­fa­lia ipo­sen­zien­te, pre­fe­ri­sce fari cul­la­re nel­l’i­gno­ran­za ma mi sen­to di affer­ma­re che ver­rà il gior­no in cui, tra nem­me­no trop­po tem­po, si cree­rà una gigan­te­sca sepa­ra­zio­ne, non sce­vra da altret­tan­to gigan­te­sche sof­fe­ren­ze, tra chi spro­fon­de­rà nel­l’as­se­ri­v­men­to alla più com­ple­ta ed oscu­ra tene­bra e nel­la vio­len­za e chi, al con­tra­rio, si ele­ve­rà ver­so un sen­tie­ro di lumi­no­sa cono­scen­za, liber­tà ed amore.

A voi deci­de­re da che par­te stare.

Ci si vede in giro!

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Silvia

Sono d’ac­cor­do, ma twit­ter era così già pri­ma che arri­vas­se Musk. L’as­ser­vi­men­to dei media è un pro­ces­so in atto da tem­po che diven­ta ora sem­pre più per­va­si­vo e vio­len­to, gra­zie all’at­teg­gia­men­to cre­du­lo­ne del­la mas­sa. San­no di poter­si spin­ge­re a livel­li inau­di­ti per­ché han­no avu­to la PROVA che qual­sia­si min­chia­ta vie­ne cre­du­ta per­ché loro ci met­to­no il mar­chio del­la veri­tà. Ma la loro veri­tà è quel­la di 1984, è men­zo­gna, come il loro amo­re è in real­tà vio­len­za, stra­vol­go­no ogni cosa e stru­men­ta­liz­za­no il BENE per pro­muo­ve­re il MALE. La sepa­ra­zio­ne degli esse­ri uma­ni nel­le due cate­go­rie di cui par­li è già ini­zia­ta, la pri­ma scre­ma­tu­ra è già sta­ta fat­ta.. e ognu­no cre­de di esse­re dal­la par­te giu­sta ma solo chi non è dor­mien­te lo è.
Ciao Franz

Franz
Reply to  Silvia

Cer­to che Twit­ter, come del resto gli altri social, era­no già così. Quel­lo che non era­no (ma par­lia­mo di tem­pi mol­to remo­ti) era esse­re “luo­ghi” di tota­le aber­ra­zio­ne del con­cet­to stes­so di liber­tà di espressione.

E… si, sono d’ac­cor­do su tut­to, ovviamente.
Ciao Silvia!

carmelo

Vor­rei dire che quan­to acca­du­to negli ulti­mi 3 anni è sta­to la capi­ta­liz­za­zio­ne di quan­to semi­na­to nel cor­so del tem­po. Il mega­fo­no che infor­ma è di asso­lu­to appan­nag­gio dei grup­pi finan­zia­ri che deten­go­no la pos­si­bi­li­tà di dire­zio­na­re ciò che si deve sape­re. In cam­po medi­co è da decen­ni che incul­ca­no cure a base di pro­dot­ti chi­mi­ci coe­ren­te­men­te con il dila­gan­te para­dig­ma mec­ca­ni­co-mate­ria­li­sta adot­ta­to in qual­sia­si cam­po. Anche in cam­po socia­le ter­mi­ni come pro­fes­sio­na­li­tà (in sen­so ridu­zio­ni­sta), com­pe­ti­zio­ne sono sta­ti inter­pre­ta­ti in sen­so posi­ti­vo-pro­gres­si­sta. Que­sto però ha pro­dot­to ten­sio­ni socia­li come una guer­ra civi­le sot­ter­ra­nea che si è evi­den­zia­ta par­ti­co­lar­men­te in que­sti ulti­mi tem­pi quan­do han­no volu­to cal­ca­re la mano sul­la ridu­zio­ne dei dirit­ti per chi osta­co­la­va i timonieri.
Ciao.
Carmelo.

Franz
Reply to  carmelo

Non una sola sin­go­la piega!
Come cre­do di aver già det­to, pur­trop­po, una socie­tà che sta acce­le­dan­do con­tro il muro! 🙂
Ciao Car­me­lo, pia­ce­re di ritrovarti!