L’aumento delle malattie dal punto di vista esoterico

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Mol­te malat­tie odier­ne, in pas­sa­to non esi­ste­va­no. Pochis­si­me han­no ces­sa­to di esi­ste­re, anzi, solo una: il vaio­lo. Tut­te le altre con­ti­nua­no a mani­fe­star­si, alcu­ne para­dos­sal­men­te anche gra­zie ai vac­ci­ni che dovreb­be­ro evi­tar­le (è il caso del­la polo­mie­li­te come acca­de in alcu­ne aree rurali).

Malat­tie come le aller­gie, le intol­le­ran­ze ali­men­ta­ri e sem­pre più pato­lo­gie autoim­mu­ni, han­no comin­cia­to a cre­sce­re in modo espo­nen­zia­le e con­ti­nua­no a far­lo. In alcu­ne popo­la­zio­ni, come quel­la cinese,il dia­be­te (malat­tia cono­sciu­ta da mil­len­ni) ha cono­sciu­to una cre­sci­ta espo­nen­zia­le da alcu­ni anni a que­sta par­te, fino ad arri­va­re alle spa­ven­to­se cifre odier­ne (il 12% del­la popo­la­zio­ne cine­se sof­fre di dia­be­te con­cla­ma­to men­tre una per­cen­tua­le anco­ra mag­gio­re si tro­va in con­di­zio­ne di pre-diabete).

La demen­za seni­le e l’Al­z­hei­mer sono in aumen­to espo­nen­zia­le in tut­ti i pae­si occi­den­ta­li (par­ti­co­lar­men­te negli Sta­ti Uniti).

Da un pun­to di vista eso­te­ri­co (ma nean­che tan­to), la rispo­sta non è dif­fi­ci­le: stia­mo avve­le­nan­do la nostra vita.

La real­tà è che noi sia­mo quel­lo che intro­du­cia­mo nel­la nostra mac­chi­na-uomo. Par­lo di cibo in sen­so lato, quin­di non solo fisi­co ma anche men­ta­le ed emotivo.

Il DNA (uma­no, ani­ma­le e vege­ta­le) oggi è cono­sciu­to si e no al 1% dal pun­to di vista funzionale.

Dato che i nostri “scien­zia­ti” come sem­pre non solo sono di una super­bia, pro­ter­via e igno­ran­za abis­sa­li ma sono pure spes­so al ser­vi­zio di inte­res­si che di scien­ti­fi­co han­no ben poco, han­no defi­ni­to tut­ta la par­te di DNA per cui non sono in gra­do di indi­vi­dua­re una fun­zio­ne, “DNA spaz­za­tu­ra”. Eh già: una mac­chi­na stra­com­ples­sa come l’es­se­re uma­no, in cui anche il mini­mo pro­ces­so meta­bo­li­co vie­ne spes­so rego­la­to da sostan­ze misu­ra­bi­li in mil­li­gram­mi, ha un DNA che per il 99% non ser­ve a nul­la? Anche un idio­ta si fareb­be veni­re un dub­bio ma loro no! E così non si accor­go­no di quel­lo che in quel DNA “inu­ti­le” inve­ce ser­ve a sco­pi ben pre­ci­si. Per non par­la­re del­la sua con­tro­par­te sot­ti­le, o dav­ve­ro cre­de­te che il DNA sia solo materiale?

Quan­do la medi­ci­na e il suo svi­lup­po sono in mano a mul­ti­na­zio­na­li il cui uni­co sco­po è ven­de­re far­ma­ci, non impor­ta quan­to dan­no­si, intos­si­can­ti ed inu­ti­li, quan­do i medi­ci si dimen­ti­ca­no com­ple­ta­men­te di quel­lo che dovreb­be­ro esse­re e fare (Pri­mum non noce­re), quan­do i gover­ni sono com­ple­ta­men­te in mano a lob­by di mer­can­ti di mor­te sen­za scru­po­li, la soprav­vi­ven­za diven­ta un mira­co­lo! Quan­do la cura per il can­cro con­ti­nua a pas­sa­re essen­zial­men­te per la che­mio­te­ra­pia che, oltre ad esse­re essa stes­sa poten­te­men­te can­ce­ro­ge­na, ti distrug­ge il resto del cor­po nel­la spe­ran­za che ucci­da il can­cro pri­ma di ammaz­za­re te, spe­ran­za peral­tro com­ple­ta­men­te vana, soprav­vi­ve­re ad un can­cro è sostan­zial­men­te una que­stio­ne Kar­mi­ca: non dove­vi mori­re di quello.

Con la pro­du­zio­ne di cibo indu­stria­le, abbia­mo sofi­sti­ca­to in modo incon­ce­pi­bi­le le sostan­ze che dia­mo da man­gia­re al nostro cor­po. Glu­ti­ne e zuc­che­ro ven­go­no usa­ti su lar­ghis­si­ma sca­la, così come colo­ran­ti, edul­co­ran­ti arti­fi­cia­li, sale e glu­tam­ma­ti, con­ser­van­ti, matu­ran­ti… anche se cer­chia­mo di con­su­ma­re ali­men­ti il più pos­si­bi­le natu­ra­li, ci scon­tria­mo con le logi­che del­l’a­vi­di­tà che ne rego­la­no la pro­du­zio­ne. Qual­che anno fa, per fare un esem­pio, sco­prii che in una cer­ta mar­ca di bana­ne, le con­fe­zio­ni con­te­ne­va­no un gas usa­to per impe­di­re al frut­to di matu­ra­re. In un altro caso, veni­va­no usa­te sostan­ze per inve­ce acce­le­ra­re la matu­ra­zio­ne. Inu­ti­le par­la­re degli alle­va­men­ti e del­le col­tu­re inten­si­ve, oppu­re del­la frut­ta che è diven­ta­to qua­si impos­si­bi­le tro­va­re “sana”. Nep­pu­re coglien­do­la dal­l’al­be­ro direttamente.
Un pomo­do­ro oggi, a meno che non lo abbia­te col­ti­va­to per­so­nal­men­te, e con semi il più pos­si­bi­le non OGM, non sa di nien­te. Chi ha più di 40 anni oggi sa bene di cosa parlo.

Quan­do inse­ri­sci nel tuo cor­po una marea di sostan­ze arti­fi­cia­li che, a secon­da del­la con­ve­nien­za, sono o non sono can­ce­ro­ge­ne (vedi i famo­si diser­ban­ti e pesti­ci­di), poi non puoi stu­pir­ti se ti bec­chi un can­cro o altro. Così come non puoi stu­pir­ti se il dia­be­te si incre­men­ta in modo espo­nen­zia­le quan­do, sem­pre per con­ve­nien­za, fai man­gia­re ai bam­bi­ni meren­di­ne, snack, pata­ti­ne frit­te e altre por­ca­te dei nostri tem­pi, pie­ne di zuc­che­ri e sale. Ricor­do una pub­blic­tà di tan­to tem­po fa che ave­va come jin­gle “… il cer­vel­lo ha biso­gno di zuc­che­ro, ah si… eh già”. Cosa vera, dato che il cer­vel­lo con­su­ma pra­ti­ca­men­te un ter­zo del glu­co­sio intro­dot­to per fun­zio­na­re. Ma non è che se glie­ne dai tre chi­li al gior­no diven­ti Ein­stein. Anzi, lui ne vor­rà sem­pre di più per­chè lo zuc­che­ro pro­du­ce dipen­den­za (e tu ti bec­chi il dia­be­te in poco tempo).

Quan­do inse­ri­sci nel tuo cor­po car­ne di ani­ma­li alle­va­ti come fac­cia­mo oggi, trat­ta­ti con quin­ta­li di far­ma­ci (tra cui anti­bio­ti­ci come se pio­ves­se) per­chè soprav­vi­va­no fino alla macel­la­zio­ne, cre­sciu­ti in con­di­zio­ni di sof­fe­ren­za mostruo­se, tor­tu­ra­ti e mas­sa­cra­ti in nome del­la tua fot­tu­ta “fet­ti­na” quo­ti­dia­na, già dal pun­to di vista fisi­co ti stai avve­le­nan­do, ma da quel­lo eso­te­ri­co, ti stai nutren­do del­la loro sof­fe­ren­za, del loro ter­ro­re, del­la loro mor­te. Pri­ma o poi (ma ci vor­ran­no seco­li), quel cumu­lo di cor­ru­zio­ne che è il mon­do acca­de­mi­co, dimo­stre­rà anche questo.

Quan­do la tua men­te si addor­men­ta sui social, quan­do pas­si ore al gior­no a rispon­de­re a mes­sag­gi, guar­da­re video idio­ti, leg­ge­re min­chia­te scrit­te da gen­te che non solo non ha la mini­ma idea di quel­lo che sta dicen­do ma spes­so nep­pu­re sa come si chia­ma se non leg­ge il pro­prio nome sul­la car­ta di iden­ti­tà, sen­za fer­mar­ti un momen­to a pen­sa­re, stai facen­do alla tua men­te la stes­sa cosa che fai con il cor­po: la stai avvelenando.

Quan­do sei così addor­men­ta­to da cre­de­re in tut­to quel­lo che un gover­no o i suoi media ti pro­pi­na­no sen­za un mini­mo di pen­sie­ro cri­ti­co, sen­za veri­fi­ca­re nul­la per­chè “l’ha det­to l’U­nio­ne Euro­pea” e, soprat­tut­to, quan­do in con­se­guen­za a que­sto ti muo­vi e agi­sci nel modo più bece­ro, idio­ta e dan­no­so ver­so gli altri esse­ri uma­ni, ver­so la cul­tu­ra, lo sport, la musi­ca e quan­t’al­tro, stai facen­do una scel­ta pre­ci­sa, per quan­to incon­sa­pe­vo­le: e non è una scel­ta le cui con­se­guen­ze non paghe­rai. Anzi, spes­so le paghi diret­ta­men­te, in que­sta vita!

Quan­do ti nutri di idea­li come quel­li pro­mul­ga­ti dal­le soap, dagli sce­neg­gia­ti e dal­le serie tele­vi­si­ve, sem­pre più mora­li­ste, idio­te e con con­te­nu­ti uni­ca­men­te desti­na­ti alla ven­di­ta (ad una popo­la­zio­ne che fa del­l’i­dio­zia una ragio­ne di esse­re), anzi che ele­va­re il tuo pen­sie­ro lo stai affon­dan­do in un fan­go sem­pre più simi­le al gua­no. Quan­do le tue emo­zio­ni sono quel­le di un pro­to­zoo ma le col­ti­vi come se fos­se­ro la tua mas­si­ma espres­sio­ne inte­rio­re, stai anco­ra avve­le­nan­do te stesso.

La veri­tà è che tut­to que­sto non acca­dreb­be se l’uo­mo non stes­se met­ten­do sem­pre più distan­za tra sé stes­so e la sua natu­ra. Per­chè eso­te­ri­ca­men­te par­lan­do, tut­to quel­lo che si vede oggi nel mon­do e che sem­pre meno si com­pren­de, è dovu­to alla sepa­ra­zio­ne tra gli esse­ri uma­ni e il loro esse­re. Sepa­ra­zio­ne ormai così mar­ca­ta da rischia­re di diven­ta­re irre­ver­si­bi­le, una sepa­ra­zio­ne così gra­ve che non può che por­ta­re in una sola dire­zio­ne, ovve­ro quel­la del­la disarmonia.

E nel­la disar­mo­nia, qua­lun­que malat­tia tro­va ter­re­no fer­ti­le, per­chè que­sto è essa stes­sa: pro­fon­da disarmonia.

Ricor­da­te­vi di esse­re eccezionali!

Ci si vede in giro!

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