Rimanere saldi nella tempesta

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Occor­re dav­ve­ro rima­ne­re sal­di in que­sto momen­to. Sal­di signi­fi­ca ina­mo­vi­bi­li. Il ven­to del­la tem­pe­sta sof­fia sem­pre più for­te in Occidente.

Dovreb­be esse­re evi­den­te (e se non lo è vede­te di sve­gliar­vi) quan­to tut­to quel­lo che sta acca­den­do dal 2020 ad oggi, con una for­te com­po­nen­te di acce­le­ra­zio­ne (con­tro il muro) sia frut­to di pre­ci­si piani.

Ma soprat­tut­to, dovreb­be esse­re evi­den­te quan­to tut­to que­sto stia por­tan­do le per­so­ne in un bara­tro. Un pre­ci­pi­zio che si sta­va avvi­ci­nan­do già da anni ma che nel 2020 si è let­te­ral­men­te aper­to sot­to i nostri pie­di come una vora­gi­ne che si dila­ta sem­pre di più e sem­pre più in fretta.

In mez­zo a tut­to que­sto ci sono gli esse­ri uma­ni, sem­pre meno con­sa­pe­vo­li, sem­pre più abbru­ti­ti, nel pen­sie­ro e nei sen­ti­men­ti, sem­pre più lon­ta­ni da loro stes­si: esse­ri uma­ni imbrut­ti­ti mi ver­reb­be da dire anche se sen­za alcun sorriso.

E’ impor­tan­te, anzi, fon­da­men­ta­le non rien­tra­re in que­ste schie­re, in que­ste fazio­ni ari­ma­ni­che. Per far­lo occor­re impa­ra­re mol­to rapi­da­men­te a sta­re in pie­di da soli, a distac­car­si dagli even­ti (distac­car­si non signi­fi­ca fre­gar­se­ne) ma anco­ra di più da quel cli­vo orri­bi­le lun­go cui il cuo­re uma­no sta sci­vo­lan­do sem­pre più velocemente.

Rima­nia­mo sal­di nei nostri prin­ci­pi, in alti idea­li. Rima­nia­mo nel cuo­re con la pra­ti­ca e con l’a­per­tu­ra. Osser­via­mo ciò che acca­de tra­mi­te sguar­do e pen­sie­ro luci­di, sen­za far­ci tra­sci­na­re nel giu­di­zio e nel gio­co del­le parti.

Rima­nia­mo quel­lo che sia­mo, maga­ri facen­do ogni gior­no un pic­co­lo pas­so in più per distin­gue­re ciò che sia­mo da ciò che cre­dia­mo di esse­re ma, cer­ta­men­te, per non diven­ta­re ciò che il mon­do vuo­le far­ci diventare.

Smet­tia­mo­la di spo­sa­re qua­lun­que ideo­lo­gia vada nel­la dire­zio­ne del nostro mora­li­smo o del­la nostra igno­ran­za. L’u­ni­ca ideo­lo­gia che vale la pena segui­re è quel­la che por­ta fuo­ri dal­le nostre sicu­rez­ze, dal­la nostra fal­sa sta­bi­li­tà. E’ così che si vede come quel­la che cre­dia­mo sia como­di­tà non sia altro che una sfe­ra che roto­la giù da un pen­dio sco­sce­so, ver­so il cra­te­re dell’ignoranza.

Non è espri­men­do il nostro giu­di­zio a tut­ti i costi (cosa maga­ri anche sacro­san­ta) che si cam­bia­no le cose ma impa­ran­do a non cam­bia­re il pen­sie­ro sul­la base di qual­co­sa che nem­me­no esi­ste, per­chè que­sto è uno dei gio­chi più assur­di ma più usa­ti : fare esi­ste­re qual­co­sa con­vin­cen­do le per­so­ne a cre­de­re che sia già così. Lo fan­no nel mar­ke­ting crean­do biso­gni che non esi­sto­no, e poi appli­ca­no lo stes­so siste­ma al pen­sie­ro uma­no, ben con­sa­pe­vo­li di quan­to sia facil­men­te indi­riz­za­bi­le da una par­te o dall’altra.

Si chia­ma “con­di­zio­na­men­to” e rie­sce anco­ra più faci­le met­ter­lo in atto quan­do tut­ti pen­sa­no nel­lo stes­so modo. Così si crea­no “guar­dia­ni oscu­ri” del­la mora­le e del “così fan tut­ti” che poi cen­su­ra­no qua­lun­que pen­sie­ro non sia orien­ta­to nel­la dire­zio­ne volu­ta. Quei “guar­dia­ni oscu­ri” sie­te voi, ogni vol­ta che vi ade­gua­te al pen­sie­ro unico!

Ricor­da­te­vi di esse­re eccezionali!

Ci si vede in giro!

Con­di­vi­di

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