C’è una bellissima video intervista a un personaggio di cui non conosco il nome ma che indubbiamente ha più di un numero (non di telefono, ovviamente).
Questa persona dice alcune cose molto interessanti. Ad esempio:
“Se una tecnologia sostituisce tecnologie presenti o abolisce tecnologie alternative, allora non è tecnologia ma dispositivo di controllo”.
E per spiegare l’asserzione porta alcuni esempi:
- la moneta digitale: se viene affiancata al contante va benissimo ma se lo sostituisce allora diventa un dispositivo di controllo
- l’auto elettrica: se può essere spenta o gestita a distanza senza che l’utilizzatore si possa opporre, diventa dispositivo di controllo.
Un video illuminante che mostra una persona “pensante” e che mi dà lo spunto proprio per parlare dei sistemi di controllo.
Come credo sia chiaro a tutti, questo mondo è sempre più sotto il controllo di qualcuno che, di solito, non siamo noi. Ma quello che forse non è così chiaro, è come questo trasferimento di controllo venga messo in atto in modi del tutto occulti.
Ad esempio: l’auto elettrica. Al di là di quanto detto sopra (che vale in modo particolare per le auto Tesla, completamente gestite da remoto, al punto che inviano alla sede centrale ogni dato del GPS…), avete mai pensato che un’auto con un’autonomia così scarsa (e un costo di esercizio così elevato) limita di fatto gli spostamenti di chi la usa? Fateci caso: se avete un’auto a benzina, voi oggi ci salite sopra e tra due giorni potreste comodamente essere in Africa, spariti del tutto da qualunque sistema di rilevamento. Provate a farlo con un’auto elettrica, se ci riuscite.
A proposito di GPS: perchè le auto lo montano come antifurto quando è notorio che disabilitarlo è una questione di secondi per chi lo sa fare? Di nuovo il controllo: sapere sempre dove sono le persone con la loro auto viene spacciato per un sistema di sicurezza ma serve al 99% per sapere dove e quando va la gente.
Vogliamo parlare di Android o iOS? Questi sistemi operativi, insieme, detengono il 99.5% del mercato mobile mondiale e sono, notoriamente, intrusivi al punto da raccogliere ogni genere di informazione sugli utenti. Capite perchè Trump li vuole prodotti negli USA? Ancora una volta: il controllo!
Un altro esempio, sono i limiti di velocità che, in alcuni paesi, sono così bassi da rendere un incubo qualunque spostamento motorizzato. Ancora una volta: controllo. O davvero pensate che ai vari governi gliene freghi qualcosa della sicurezza delle persone? No, non ditemi che siete davvero così ingenui! Un guidatore che non sa andare a velocità elevata e che per questo non si sogna nemmeno di andarci, è facilmente controllabile perchè la sua mobilità è estremamente ridotta.
Immaginate di essere su una strada in un paese ad alta tecnologia. Non appena premete un po’ il piede sull’acceleratore, venite segnalati a chi sorveglia le strade il quale, ovviamente, non solo non ha limiti di sorta ma sa pure come guidare mentre voi al contrario non avete idea di come gestire un’auto che viaggia a velocità elevata. Se per esempio voleste fuggire da quel paese in quanto perseguitati politicamente, non avreste possibilità di farlo in auto, perchè vi beccherebbero subito oppure perchè alternativamente, finireste contro un palo!
E vogliamo parlare dei caselli autostradali, delle telecamere di “sicurezza” messe praticamente ovunque… non penserete che sono lì per favorire le persone, vero?
I social sono diventati un luogo in cui, nell’istante in cui esprimete un parere contrario al pensiero comune, venite prima schedati (senza che nessuno ve lo faccia sapere, ovviamente) e subito dopo “bannati”, dato che ormai i vostri dati li hanno raccolti e, da quel punto in poi, il controllo su quello che dite o scrivete viene esercitato con sistemi più sofisticati.
Guardate in UK cosa sta succedendo: un’organizzazione che non ha mai fatto nulla a favore del terrorismo di Hamas ma che sostiene la Palestina ed il suo diritto all’esistenza politica è stata dichiarata organizzazione terroristica e chiunque si oppone a questo, anche se pacificamente, viene arrestato, come è successo nelle prime settimane di Agosto, in cui sono state arrestate decine di persone per avere espresso il proprio pensiero liberamente e pacificamente. Capite? Quando un governo si sente libero di mettere fuori legge qualunque cosa decida, senza limiti, è perchè sa che può farlo tranquillamente perchè nessuno si oppone fermamente e chi lo fa finisce in galera, con l’approvazione di tutte quelle persone che con il governo sono in accordo. Come dicevo in uno scorso post, un politico che sa che quello che sta facendo gli costerà la poltrona, ci pensa due volte prima di farlo, a meno che non sia un fanatico. E in quel caso, semplicemente, la poltrona gliela si porta via.
E non è un caso se quella assurdità dell’ideologia woke, che di sveglio non ha proprio nulla ma è qualcosa di profondamente oscuro e invloutivo nonostante le apparenze, ha trovato eccezionale fertilità governativa nel paese del controllo per eccellenza, ovvero proprio il Regno Unito, la nazione dove la sorveglianza video è così capillare che non potete neanche grattarvi le terga senza che i vostri movimenti e spostamenti siano monitorati con una precisione da cecchino (e non è nemmeno un caso se la maggior parte di romanzi di fantascienza collocano proprio in UK l’origine delle più odiose dittature, da “1984” di Orwell a “I figli degli uomini” di P. D. James). Un’ideologia come quella Woke è lo strumento perfetto di controllo: i paladini della follia in questione non ne hanno ovviamente neppure un grammo di quel controllo ma lo generano direttamente nelle mani dei politici i quali si sentono autorizzati a creare leggi su leggi in stile “woke” e quindi, alla fine, ancora dispositivi di controllo.
Il sistema principale però che viene usato praticamente per qualunque cosa, è la paura. Una popolazione che ha paura di qualcosa, sarà incline ad accettare qualunque cosa vada in direzione contraria a ciò che teme. E infatti i media mainstream, ormai evidentemente sotto il controllo di qualcuno (che di nuovo non siamo noi), fanno di tutto per instillare paura ogni qualvolta serve spostare in una direzione precisa l’attenzione (si fa per dire…) del pubblico: paura della guerra per giustificare spese militari folli e azioni governative da dittatura militare, paura dei virus per giustificare misure di contenimento della libertà (il lockdown, che ha chiuso in casa milioni di persone esclusivamente per testare quanto potevano andare avanti con quella misura) e imposizioni “sanitarie” assurde (il famigerato “green pass” che tanti ha rovinato, e che tanti, ormai profondamente e totalmente asserviti all’establishment, ancora ritengono sia stata una misura legittima), paura del terrorismo per giustificare abominevoli intrusioni nella privacy delle persone, paura delle informazioni false da parte di fantomatici agenti sovversivi, per giustificare una censura ormai a livelli medievali e così via!
Ma non c’è solo la motivazione economica o di controllo politico dietro la generazione della paura: c’è la ferma volontà di rallentare e bloccare l’energia vitale e l’evoluzione degli esseri umani. Un esempio fra tutti: la paura del cancro alla pelle, sulla quale stanno battendo da molto tempo in modo crescente. Quante volte leggiamo articoli terroristici sul sole e sui suoi effetti nefandi sulla pelle? A sentire loro dovremmo diventare tutti vampiri se non vogliamo morire di morte orribile! Se è vero che ustionarsi al sole è un’abitudine totalmente malsana e che davvero può portare alla lunga a danni anche gravi, la realtà è che convincere una popolazione a non assorbire luce solare è ancora una volta un sistema di controllo, questa volta profondamente perfido: l’essere umano è fatto per stare all’aperto, non al chiuso; per ricevere la luce del sole che gli è indispensabile per moltissimi processi fisiologici che, senza di essa, semplicemente non avvengono (o avvengono a ritmi ridotti). E questo solo dal punto di vista fisico. Ma ce n’è un altro ben più importante di punto di vista, quello energetico. La luce solare non è solo luce e radiazione, ma vera e propria energia vitale che esplica la sua azione direttamente su tutti i nostri corpi materiali e sottili e sulla nostra aura. Senza sole, alla stessa stregua dei vegetali che dopo un po’ avvizziscono, l’essere umano appassisce: nell’emotivo ma soprattutto nella sua stessa energia vitale, quella che gli consente di vivere, di fare e di realizzare sé stesso e i propri sogni. O credete davvero che sia un caso che nei fine settimana ci sia spesso maltempo mentre nei giorni lavorativi magari splende il sole? E per forza: nei giorni lavorativi siamo chiusi in ufficio tutto il giorno: entriamo che il sole è basso o addirittura non ancora sorto e usciamo che il sole è di nuovo basso se non già tramontato (Gurdjieff stesso, quando interrogato sulla sua professione, ai suoi tempi rispondeva: “…io traffico in energia solare”). Per non parlare del fatto che anche quando si potrebbe stare all’aperto di nuovo si va al chiuso: centri commerciali, cinema… etc. etc.
La paura del riscaldamento globale, usata per imporre leggi assurde alla popolazione quando le realtà industriali continuano a fare quello che facevano prima, in modi sempre più sprezzanti della natura e del pianeta. E ai pochi che sostengono che il riscaldamento globale, pur essendo una realtà indiscutibile, non ha praticamente alcuna origine antropica se non in minima parte, ecco che parte la censura, il ludibrio, la delegittimazione anche quando a parlare sono esperti climatologi, quando non addirittura premi nobel.
Dobbiamo iniziare ad essere davvero desti (non “woke”) per comprendere che quasi tutto quello che viene spacciato “per la nostra sicurezza”, con quest’ultima non ha proprio nulla a che vedere quanto con il controllo sempre più soffocante che, grazie all’inconsapevolezza sempre più brada dei cittadini di ogni nazione, stringe sempre di più il cappio al collo della libertà. Certo, non lo fa di colpo ma, proprio come nel famoso esempio della rana, con passaggi progressivi studiati a tavolino nei tempi e nei modi per far in modo che la memoria degli esseri umani, estremamente breve, si dimentichi dei precedenti prima di imporne dei nuovi.
Come sempre, non dico di credermi ma di mettere al vaglio di un pensiero oggettivo la vita e i suoi molteplici aspetti. Provate a pensare per qualche giorno al di fuori di ciò che la vostra morale o la vostra ideologia preferita vi costringono a fare; guardatevi intorno, leggete i giornali e provate a pensare ogni volta che leggete una notizia qualunque, oppure ogni volta che spunta una legge o un regolamento più restrittivo rispetto alla situazione precedente:
- Cosa sto leggendo? E’ una notizia o una forma di propaganda? In che modo e a chi va in tasca quello che vedo scritto? Quale parte politica o ideologia potrebbe trarre vantaggio da quello che vedo scritto?
- Chi davvero viene favorito da questa o da quella legge, iniziativa, tendenza, strumento?
- In che modo quello che vedo va a mio vantaggio o a vantaggio della comunità? Davvero lo fa? Ne posso essere certo basandomi su osservazione oggettiva o è un pensiero, un’idea che semplicemente do per scontata?
- Questa nuova legge in realtà a cosa porta? Viene davvero a vantaggio della civiltà o porta semplicemente una riduzione della libertà personale? In nome di quale principio? Si tratta di un principio oggettivo o ideologico, magari frutto della mente bacata di un singolo politico che vuole accontentare il proprio ego?
Provate a esercitare questo tipo di pensiero, un po’ più lucido e un po’ meno infarcito di morale e ideologie prese a prestito da quello che quotidianamente i media, cartacei o no, propinano alle persone.
Provateci, dico solo questo.
Ricordatevi di essere eccezionali!
Ci si vede in giro!
Sistemi di controllo anche dove non li pensi
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C’è una bellissima video intervista a un personaggio di cui non conosco il nome ma che indubbiamente ha più di un numero (non di telefono, ovviamente).
Questa persona dice alcune cose molto interessanti. Ad esempio:
“Se una tecnologia sostituisce tecnologie presenti o abolisce tecnologie alternative, allora non è tecnologia ma dispositivo di controllo”.
E per spiegare l’asserzione porta alcuni esempi:
Un video illuminante che mostra una persona “pensante” e che mi dà lo spunto proprio per parlare dei sistemi di controllo.
Come credo sia chiaro a tutti, questo mondo è sempre più sotto il controllo di qualcuno che, di solito, non siamo noi. Ma quello che forse non è così chiaro, è come questo trasferimento di controllo venga messo in atto in modi del tutto occulti.
Ad esempio: l’auto elettrica. Al di là di quanto detto sopra (che vale in modo particolare per le auto Tesla, completamente gestite da remoto, al punto che inviano alla sede centrale ogni dato del GPS…), avete mai pensato che un’auto con un’autonomia così scarsa (e un costo di esercizio così elevato) limita di fatto gli spostamenti di chi la usa? Fateci caso: se avete un’auto a benzina, voi oggi ci salite sopra e tra due giorni potreste comodamente essere in Africa, spariti del tutto da qualunque sistema di rilevamento. Provate a farlo con un’auto elettrica, se ci riuscite.
A proposito di GPS: perchè le auto lo montano come antifurto quando è notorio che disabilitarlo è una questione di secondi per chi lo sa fare? Di nuovo il controllo: sapere sempre dove sono le persone con la loro auto viene spacciato per un sistema di sicurezza ma serve al 99% per sapere dove e quando va la gente.
Vogliamo parlare di Android o iOS? Questi sistemi operativi, insieme, detengono il 99.5% del mercato mobile mondiale e sono, notoriamente, intrusivi al punto da raccogliere ogni genere di informazione sugli utenti. Capite perchè Trump li vuole prodotti negli USA? Ancora una volta: il controllo!
Un altro esempio, sono i limiti di velocità che, in alcuni paesi, sono così bassi da rendere un incubo qualunque spostamento motorizzato. Ancora una volta: controllo. O davvero pensate che ai vari governi gliene freghi qualcosa della sicurezza delle persone? No, non ditemi che siete davvero così ingenui! Un guidatore che non sa andare a velocità elevata e che per questo non si sogna nemmeno di andarci, è facilmente controllabile perchè la sua mobilità è estremamente ridotta.
Immaginate di essere su una strada in un paese ad alta tecnologia. Non appena premete un po’ il piede sull’acceleratore, venite segnalati a chi sorveglia le strade il quale, ovviamente, non solo non ha limiti di sorta ma sa pure come guidare mentre voi al contrario non avete idea di come gestire un’auto che viaggia a velocità elevata. Se per esempio voleste fuggire da quel paese in quanto perseguitati politicamente, non avreste possibilità di farlo in auto, perchè vi beccherebbero subito oppure perchè alternativamente, finireste contro un palo!
E vogliamo parlare dei caselli autostradali, delle telecamere di “sicurezza” messe praticamente ovunque… non penserete che sono lì per favorire le persone, vero?
I social sono diventati un luogo in cui, nell’istante in cui esprimete un parere contrario al pensiero comune, venite prima schedati (senza che nessuno ve lo faccia sapere, ovviamente) e subito dopo “bannati”, dato che ormai i vostri dati li hanno raccolti e, da quel punto in poi, il controllo su quello che dite o scrivete viene esercitato con sistemi più sofisticati.
Guardate in UK cosa sta succedendo: un’organizzazione che non ha mai fatto nulla a favore del terrorismo di Hamas ma che sostiene la Palestina ed il suo diritto all’esistenza politica è stata dichiarata organizzazione terroristica e chiunque si oppone a questo, anche se pacificamente, viene arrestato, come è successo nelle prime settimane di Agosto, in cui sono state arrestate decine di persone per avere espresso il proprio pensiero liberamente e pacificamente. Capite? Quando un governo si sente libero di mettere fuori legge qualunque cosa decida, senza limiti, è perchè sa che può farlo tranquillamente perchè nessuno si oppone fermamente e chi lo fa finisce in galera, con l’approvazione di tutte quelle persone che con il governo sono in accordo. Come dicevo in uno scorso post, un politico che sa che quello che sta facendo gli costerà la poltrona, ci pensa due volte prima di farlo, a meno che non sia un fanatico. E in quel caso, semplicemente, la poltrona gliela si porta via.
E non è un caso se quella assurdità dell’ideologia woke, che di sveglio non ha proprio nulla ma è qualcosa di profondamente oscuro e invloutivo nonostante le apparenze, ha trovato eccezionale fertilità governativa nel paese del controllo per eccellenza, ovvero proprio il Regno Unito, la nazione dove la sorveglianza video è così capillare che non potete neanche grattarvi le terga senza che i vostri movimenti e spostamenti siano monitorati con una precisione da cecchino (e non è nemmeno un caso se la maggior parte di romanzi di fantascienza collocano proprio in UK l’origine delle più odiose dittature, da “1984” di Orwell a “I figli degli uomini” di P. D. James). Un’ideologia come quella Woke è lo strumento perfetto di controllo: i paladini della follia in questione non ne hanno ovviamente neppure un grammo di quel controllo ma lo generano direttamente nelle mani dei politici i quali si sentono autorizzati a creare leggi su leggi in stile “woke” e quindi, alla fine, ancora dispositivi di controllo.
Il sistema principale però che viene usato praticamente per qualunque cosa, è la paura. Una popolazione che ha paura di qualcosa, sarà incline ad accettare qualunque cosa vada in direzione contraria a ciò che teme. E infatti i media mainstream, ormai evidentemente sotto il controllo di qualcuno (che di nuovo non siamo noi), fanno di tutto per instillare paura ogni qualvolta serve spostare in una direzione precisa l’attenzione (si fa per dire…) del pubblico: paura della guerra per giustificare spese militari folli e azioni governative da dittatura militare, paura dei virus per giustificare misure di contenimento della libertà (il lockdown, che ha chiuso in casa milioni di persone esclusivamente per testare quanto potevano andare avanti con quella misura) e imposizioni “sanitarie” assurde (il famigerato “green pass” che tanti ha rovinato, e che tanti, ormai profondamente e totalmente asserviti all’establishment, ancora ritengono sia stata una misura legittima), paura del terrorismo per giustificare abominevoli intrusioni nella privacy delle persone, paura delle informazioni false da parte di fantomatici agenti sovversivi, per giustificare una censura ormai a livelli medievali e così via!
Ma non c’è solo la motivazione economica o di controllo politico dietro la generazione della paura: c’è la ferma volontà di rallentare e bloccare l’energia vitale e l’evoluzione degli esseri umani. Un esempio fra tutti: la paura del cancro alla pelle, sulla quale stanno battendo da molto tempo in modo crescente. Quante volte leggiamo articoli terroristici sul sole e sui suoi effetti nefandi sulla pelle? A sentire loro dovremmo diventare tutti vampiri se non vogliamo morire di morte orribile! Se è vero che ustionarsi al sole è un’abitudine totalmente malsana e che davvero può portare alla lunga a danni anche gravi, la realtà è che convincere una popolazione a non assorbire luce solare è ancora una volta un sistema di controllo, questa volta profondamente perfido: l’essere umano è fatto per stare all’aperto, non al chiuso; per ricevere la luce del sole che gli è indispensabile per moltissimi processi fisiologici che, senza di essa, semplicemente non avvengono (o avvengono a ritmi ridotti). E questo solo dal punto di vista fisico. Ma ce n’è un altro ben più importante di punto di vista, quello energetico. La luce solare non è solo luce e radiazione, ma vera e propria energia vitale che esplica la sua azione direttamente su tutti i nostri corpi materiali e sottili e sulla nostra aura. Senza sole, alla stessa stregua dei vegetali che dopo un po’ avvizziscono, l’essere umano appassisce: nell’emotivo ma soprattutto nella sua stessa energia vitale, quella che gli consente di vivere, di fare e di realizzare sé stesso e i propri sogni. O credete davvero che sia un caso che nei fine settimana ci sia spesso maltempo mentre nei giorni lavorativi magari splende il sole? E per forza: nei giorni lavorativi siamo chiusi in ufficio tutto il giorno: entriamo che il sole è basso o addirittura non ancora sorto e usciamo che il sole è di nuovo basso se non già tramontato (Gurdjieff stesso, quando interrogato sulla sua professione, ai suoi tempi rispondeva: “…io traffico in energia solare”). Per non parlare del fatto che anche quando si potrebbe stare all’aperto di nuovo si va al chiuso: centri commerciali, cinema… etc. etc.
La paura del riscaldamento globale, usata per imporre leggi assurde alla popolazione quando le realtà industriali continuano a fare quello che facevano prima, in modi sempre più sprezzanti della natura e del pianeta. E ai pochi che sostengono che il riscaldamento globale, pur essendo una realtà indiscutibile, non ha praticamente alcuna origine antropica se non in minima parte, ecco che parte la censura, il ludibrio, la delegittimazione anche quando a parlare sono esperti climatologi, quando non addirittura premi nobel.
Dobbiamo iniziare ad essere davvero desti (non “woke”) per comprendere che quasi tutto quello che viene spacciato “per la nostra sicurezza”, con quest’ultima non ha proprio nulla a che vedere quanto con il controllo sempre più soffocante che, grazie all’inconsapevolezza sempre più brada dei cittadini di ogni nazione, stringe sempre di più il cappio al collo della libertà. Certo, non lo fa di colpo ma, proprio come nel famoso esempio della rana, con passaggi progressivi studiati a tavolino nei tempi e nei modi per far in modo che la memoria degli esseri umani, estremamente breve, si dimentichi dei precedenti prima di imporne dei nuovi.
Come sempre, non dico di credermi ma di mettere al vaglio di un pensiero oggettivo la vita e i suoi molteplici aspetti. Provate a pensare per qualche giorno al di fuori di ciò che la vostra morale o la vostra ideologia preferita vi costringono a fare; guardatevi intorno, leggete i giornali e provate a pensare ogni volta che leggete una notizia qualunque, oppure ogni volta che spunta una legge o un regolamento più restrittivo rispetto alla situazione precedente:
Provate a esercitare questo tipo di pensiero, un po’ più lucido e un po’ meno infarcito di morale e ideologie prese a prestito da quello che quotidianamente i media, cartacei o no, propinano alle persone.
Provateci, dico solo questo.
Ricordatevi di essere eccezionali!
Ci si vede in giro!
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