Civiltà aliene evolute

C’è tutta una corrente “scientifica” (le virgolette sono d’obbligo) che ritiene che qualunque civiltà aliena sufficientemente avanzata abbia abbandonato l’esistenza biologica. E fin qui hanno perfettamente ragione. Il problema arriva subito dopo quando, e poi vi spiego anche perchè, ritengono che questo abbandono avvenga in favore di “trasferimenti di coscienza” all’interno di macchine e intelligenze artificiali. In questo modo la coscienza di quegli esseri, libera da vincoli fisici biologici potrebbe proseguire indefinitamente.

Ora, a parte il fatto che non è vero che sarebbe libera da vincoli ma, semmai, nel  migliore dei casi sottoposta a vincoli semplicemente più duraturi; anche le macchine e le memorie artificiali, per quanto avanzate sono sottoposte a degrado ed obsolescenza e quindi necessiterebbero di manutenzione, per quanto automatica; a parte il fatto che dipendere da una macchina artificiale anzi che biologica sposta ma non modifica la prospettiva, la cosa che mi stupisce è la limitatezza di questa visione.

In realtà, quando una civiltà si evolve oltre un certo livello (a ben vedere piuttosto elevato), smette semplicemente del tutto di essere dipendente dal piano materiale, non per trasferirsi da un limite fisico ad un altro e quindi proseguirà la propria evoluzione in piani sottili, non materiali, abbandonando completamente sia la materia che qualunque altro limite fisico.

Alla verità ci sono andati più vicino alcuni scrittori di fantascienza, come ad esempio Heinlein ma soprattutto Van Vogt, che nei loro romanzi hanno descritto civiltà composte da esseri di puro intelletto, che si erano appunto evolute oltre il bisogno di un veicolo fisico. Ma anche in questo caso, le suddette civiltà scorrazzavano pur sempre nell’universo fisico, materiale.

Come anticipato in apertura, il motivo di questo è piuttosto semplice, anzi, sono più motivi.

Primo motivo: quasi tutti gli “scienziati” attualmente presenti sul pianeta sono esclusivamente materialisti e non prevedono una dimensione spirituale (ho detto quasi tutti). Se una cosa non è misurabile o dimostrabile matematicamente allora semplicemente, per loro, non esiste. Se ne fregano di decine di migliaia di anni di spiritualità e di filosofia perenne: per loro esiste solo la materia, anche quando sbattono il grugno su realtà fisiche che non sono più tali (vedi teoria delle stringhe di cui ho parlato qualche tempo fa). Per questo motivo, l’ipotesi che una coscienza esista a prescindere da un veicolo che la ospita materialmente non è per loro neppure ipotizzabile. Da qui l’ipotesi che in una società altamente evoluta la coscienza non possa comunque esistere liberamente e a prescindere da limiti materiali.

Secondo motivo: non solo quasi tutti gli “scienziati” ma anche praticamente l’intera umanità confonde la personalità con la coscienza, perchè non sa più come sperimentare quest’ultima. E dato che la personalità è la parte transitoria, ha il terrore che al cessare di essa cessi anche la vita stessa, motivo per cui vorrebbe renderla eterna (e credetemi: questo si che sarebbe davvero un dramma!). Ora, la personalità forse in un lontano futuro potrebbe davvero essere “trasferita” all’interno di una macchina ma certamente non l’essere che ci sta dietro, l’unica cosa che davvero ha coscienza di sé. E’ lo stesso motivo per cui oggi si crede che un software come un’IA sia cosciente o possa un giorno sviluppare una personalità. In realtà è certo che accadrà ma non sarà mai una personalità davvero autocosciente, se non nel limitato significato in cui gli esseri umani attribuiscono un’autocoscienza alla propria personalità, cosa che non è affatto reale! (Per inciso, questo è lo stesso motivo che metterà in grandissimo pericolo l’umanità in un momento neppure troppo lontano, visto i danni che già dei modelli che non stento a definire “primordiali” di IA riescono a fare).
In sintesi comunque, dato che anche gli “scienziati”, sempre salvo rarissimi casi, ancora non sono riusciti ad andare oltre la propria personalità tramite consapevolezza e Conoscenza, ecco che non possono che ritenere che l’evoluzione di una civiltà passi per il trasferimento della falsa coscienza della personalità all’interno di strumenti artificiali.

Una convinzione del tutto barbara come praticamente tutto su questo pianeta e del tutto campata per aria ma che comunque offrirà il fianco ad ulteriori sofferenze prima di essere di nuovo ridotta a ciò che davvero è: il prodotto di un’ignoranza la cui profondità è seconda solo alla protervia con cui viene sostenuta.

La realtà è che davvero molte civiltà si sono evolute oltre il piano fisico, in tutto l’universo, lasciandosi dietro il nulla perchè quando esuli dal piano materiale, di quest’ultimo e di coloro che ancora lo abitano semplicemente non vuoi (e spesso nemmeno puoi) più sentire nemmeno parlare.

Ricordo che una volta, un essere di grande evoluzione, mi parlò di come su un piano di estrema rarefazione, uno degli esseri incredibilmente evoluti che lo abitano si chiedesse per quale motivo qualcuno potesse volersi incarnare in quello che da quelle “altezze” vibratorie appare come un vortice di polvere senza traccia di vita (parlava del piano materiale in toto, non del nostro pianeta… fate voi!).

La risposta di quella che all’epoca era un’espressione di immensa Compassione di quell’Essere in pieno Servizio fu:

“E’ parecchio che non ti incarni, vero? Prova a farlo, anche solo per esperimento e scoprirai quanti esseri ancora laggiù sono incarnati e in evoluzione, immersi in una tremenda ignoranza e sofferenza.”

A quanto mi risulta a quel punto dall’altra parte ci fu un pensoso silenzio… ma poi non saprei dire come sia proseguita la faccenda.

Quello che so per certo, per esperienza personale è che la frase di Shakespeare “… ci sono più cose in cielo Orazio di quante ne sogni la tua filosofia” è perfettamente valida. E prima o poi, magari fra qualche centinaio di anni, un nuovo spazio di esperienza si renderà possibile su questo pianeta all’apparenza dimenticato da Dio.

Ricordatevi di essere eccezionali!

Ci si vede in giro!