Transformers 2: un’altra cazzatona. Ma mi è piaciuto. E poi c’è Megan Fox…
Un guazzabuglio misturato tra fantascienza di seconda mano e citazioni a gogo.
Il digitale la fa da padrone in questo sequel, in cui molto è giocato sulla bellezza di Megan Fox, peraltro indiscutibile e tutto il resto sul ritmo dei colossali scontri tra mucchi di metallo.
Molte sequenze degne di nota per gli apprezzatori del morphing spinto ai suoi massimi vertici e delle fattezze quasi ultraterrene di una Megan Fox in piena forma, anche se il cameo di una “gnocca transformer” bionda ne oscura decisamente classe e sensualità, naturalmente prima che riveli la codina meccanica.
Però alla fine mi sono divertito. Gli americani sanno quando è il caso di non prendersi troppo sul serio e la presenza di molti personaggi caricaturali mitiga molto la scemenza della trama.
Il personaggio del vetusto Prime arrugginito che risorge dalla parte dei buoni dalle ceneri di un Lockeed SR-71 da museo è particolarmente ben riuscito, soprattutto considerato l’omaggio/citazione ad uno dei generali dell’imperatore nell’episodio della “Minaccia Fantasma” di Lucas.
I due robot combinaguai, litigiosi e capricciosi come due adolescenti raggiungono momenti di simpatia.
Nel doppiaggio italiano avrebbero magari potuto evitare di dare a Optimus Prime un difetto di pronuncia così palese, ma non fa nulla.
Alla fine il polpettone tecnologico non è nemmeno venuto male.
Però senza Megan secondo me non valeva gran che.
Meglio di pinocchio, dunque?!