Niente commesse? Alla Alstom sequestrano i manager.
Può succedere anche questo in Italia, che in una fabbrica gli operai sequestrino i manager dopo aver saputo che tra circa nove mesi l’azienda potrebbe chiudere per mancanza di commesse.
Se da un lato mi sembra sano che un manager venga ritenuto responsabile del cattivo andamento di un’azienda, in questo caso, qualcuno mi vuol spiegare che cosa c’entrano il direttore del personale, quello delle comunicazioni e il vice-presidente delle risorse umane con la mancanza di commesse?
Fossero stati il responsabile commerciale o quello della produzione… almeno ci sarebbe una logica, per quanto perversa.
Perdere il lavoro non è bello. In Italia il lavoro è un diritto ma nessuno si preoccupa del fatto che il lavoro uno non te lo può dare se non ha i soldi per pagarti.
Quando hanno scritto la Costituzione si sono dimenticati che il lavoro può anche essere un diritto ma le logiche (perverse) su cui si basa l’economia non sanno leggere.
Le persone sequestrate non hanno nulla a che vedere con l’efficienza dell’azienda nel recuperare commesse. Gli operai hanno approssimativamente nove mesi di tempo per trovarsi un altro posto e non è poco.
Questo sequestro di persona è un reato ingiustificato da un lato ma dall’altro è sintomo di una tensione sociale che va sempre più accumulandosi e che prima o poi sfocierà in qualche casino ben più grave.
Mah! La penso come te Franz, il sequestro dei manager è un sintomo di un disagio sociale. D’altra parte è sempre di più la gente che perde il lavoro e non tutti sono in grado di riproporsi, ricominciare da capo o accettare lavori più umili.
Senza contare che in alcuni casi, anche volendo, un altro impiego non lo si trova proprio
Purtroppo è verissimo!
Sono pure io d’accordo con voi.
Tra l’altro, non solo in Italia ma soprattutto in questo Paese, la gente pensa che tutto sia dovuto. E’ chiaro che se la perdita del posto di lavoro dipende da qualche figlio di buona donna di manager o presisdente o amministratore, che si è pappato il companatico lasciando il pane agli operai, allora si hanno tutte le ragioni anche per qualche gesto disperato, ma in questi casi.…
Il lavoro è sacro: spesso si confonde il lavoro con lo stipendio = il dovere dopo, la paga prima! E siccome è da decenni diffusa l’opinione (fosse solo l’opinione) che il 70% dei dipendenti pubblici si comporta in un certo modo e non rischia mai), che ad Alitalia, oltre a tutto il resto (sic!) concedono la CI per migliaia di dipendenti all’80% per anni (e tanti) e che dei manager e politici che l’hanno portata a sto punto (insieme a piloti e altri lavoratori, non è che ne siano fuori!) non si è nemmeno parlato, figuriamoci punirli… ecco che forse, pur sbagliando, alcuni lavoratori si incazzano oltremodo!
Nel caso specifico si possono parzialmente comprendere ma certamente non giustificare; e che cazzo, altrimenti da ora in poi un manager dovrà farsi l’assicurazione privata che, in caso di licenziamenti, lo protegga dal sequestro dei dipendenti?
Francamente tra escort, fallimenti, mafia, corruzione e “politici”, se ci si mettono pure i lavoratori.. il passo per arrivare alla guerra civile è corto! eheh