Vogliono donare un rene: il comitato di bioetica si oppone.
Leggo e tramortisco; tre persone si sono offerte di donare un rene a chi ne avesse bisogno. Non a parenti o amici: a chi ne ha bisogno. Punto.
Spunta il comitato di bioetica nella persona del suo Presidente, Francesco D’agostino e si oppone, perchè:
Il trapianto di rene da vivente implica una grave lesione al corpo del donatore e dal momento in cui esiste il dovere etico di tutelare la salute di ogni vivente sono contrario alla possibilità di donatori samaritani. La donazione del rene rappresenta una grave lesione alla salute del donatore ed è difficile prevedere se il soggetto potrà recuperare pienamente il trauma subito. Ma se tale rischio è in qualche modo giustificato per la donazione a beneficio di un parente stretto non reputo lo sia per casi diversi. C’è poi il rischio che tali donazioni possano essere spinte da motivazioni sbagliate, ad esempio da una sorta di narcisismo o autoesaltazione del soggetto, non dunque pienamente consapevole della scelta fatta.
Ma chi glielo ha detto? E se queste persone avessero semplicemente compreso quale sia il grado di sofferenza di un essere umano costretto alla dialisi e volessero fare qualcosa per sollevarlo?
Più equilibrato il parere del Ministero della Salute che invece prende in considerazione l’elevato rischio di strumentalizzazione che si può presentare in questi casi.
Il traffico di organi esiste, non è un mistero per nessuno, così come non è un mistero che ogni anno vengono compiuti centinaia di delitti per fornire “pezzi di ricambio” illegali a qualche ricco bastardo.
Questo mi sta bene, ma non la dichiarazione di un uomo che, nella posizione che ricopre (molto influente), si attribuisce il diritto di giudicare il livello di inconsapevolezza e le motivazioni altrui e porre così una sorta di vincolo morale nei confronti di un atto che, fino a prova contraria, è un atto di carità e umanità e che, solo per il fatto che non viene offerto spesso, non può essere giudicato dall’esterno.
E’ qui il problema.
Un uomo ha il diritto di essere contrario a tutto ciò che vuole e anche di dirlo, ma alcuni uomini occupano posizioni importanti, da cui influenzano le opinioni e la mente delle persone e, in ultima analisi, la loro vita.
La loro responsabilità, nell’esporre quella che è una propria opinione, è molto maggiore di quella di qualunque altro libero cittadino.
E di questo occorre che tengano alto conto.
Tutto nasce dal fatto, sommamente ingiusto, che non è permesso togliersi la vita. Accettato questo, il resto è conseguenza.
Che mente ristretta… a un parente sì, ad un estraneo no. Perchè? Ma saranno fattacci loro?
Viviamo in una nazione che crede fermamente che duemila anni fa Gesù Cristo abbia donato la sua vita per salvare tutti noi… tutti, non solo i parenti.
E ora che c’è qualcuno che ha realmente capito il grado di sofferenza di una persona costretta alla dialisi e vuole fare qualcosa di concreto per aiutarla, che fanno? Gli mettono i bastoni tra le ruote.
Viviamo in un mondo al contrario.
Che mente ristretta… ad un parente sì, ad un estraneo no. Perchè? Ma saranno fattacci loro?
Viviamo in una nazione che crede fermamente che duemila anni fa Gesù Cristo abbia donato la sua vita per salvare tutti noi… tutti, non solo i parenti.
E ora che qualcuno ha capito il grado di sofferenza di una persona costretta alla dialisi e vuol fare qualcosa di concreto per aiutarla, cosa fanno? Gli mettono i bastoni tra le ruote.
Viviamo in un mondo al contrario.