Trasfusioni: ricordiamoci di un paio di cose…
Il sangue è, a tutti gli effetti, un organo del corpo umano, anche se allo stato liquido.
Tuttavia, è anche qualcos’altro. Il sangue è considerato anche la “linfa” vitale dell’uomo. Non a caso la radice della parola “emozione” è la stessa di tutte le parole correlate al sangue: “emo”.
Quando si dice “dare il sangue” per un ideale, per un amico, non si intende solo dal punto di vista letterale di sacrificio, ma soprattutto da quello di “dare tutto”.
I patti più profondi e le promesse più grandi sono proprio quelli suggellati dal sangue. Il patto di sangue è infatti il patto più profondo che due esseri umani possano stringere.
Il motivo di ciò è legato alla vicinanza del sangue con l’essere nelle vene del cui corpo si trova a scorrere.
Al di là di tutti gli aspetti medici e patologici quindi, la trasfusione di sangue, per quanto purificato, deve sempre far pensare che quello che si sta per iniettare nelle vene di un essere umano è… quanto di più rappresentativo esista di un altro essere umano, ovvero il donatore.
So benissimo che molti potrebbero obiettare a questa mia osservazione, con le solite considerazioni scientifiche del cazzo, ma non me ne frega una cippa.
Il sangue è davvero qualcosa di estremamente vicino all’essenza di un essere umano.
Per questo, più che per tutto il resto, una trasfusione dovrebbe sempre essere considerata come “estrema ratio” e non come prassi abituale.
E sempre per questo ritengo estremamente, pericolosamente ignorante, la mancanza totale di considerazione per questo aspetto negli odierni metodi di raccolta.
D’accordissimo.…figurarsi il trapianto di organi (non per niente iltrapiantato deve seguire una “cura” anti-rigetto PER TUTTO IL RESTO della sua vita…)
…sei passato ai testimoni di Geova*?
*non lo scrivere in greco, non rompete il cazzo
Piuttosto mi taglio le palle! :muah: :muah: :muah:
ciao Franz,
cosa vorresti intendere per “E sempre per questo ritengo estremamente, pericolosamente ignorante, la mancanza totale di considerazione per questo aspetto negli odierni metodi di raccolta”?
mi trovo d’accordo per quanto riguarda il poco interesse delle persone a riguardo, di molti ambiti, non solo donazione sangue(e anche come vengono gestiti dal bel paese ma vabbè…); mentre per l’aspetto metodi di raccolta quello italiano e uno dei più rigorosi.…
E’ difficile chiarire… senza correre il rischio di essere fraintesi, ma ci proverò.
Non sto parlando dal punto di vista medico o microbiologico.
La vicinanza del sangue alla parte più profonda del donatore implica che, al momento di una trasfusione, per quanto il sangue stesso sia stato “purificato” da un punto di vista biologico, abbia luogo anche una sorta di “trasfusione sottile”.
Non sto parlando di fantahorror, ovviamente, nessuna trasferenza di ricordi e altre cose simili, ma di qualità più sottili, più rarefatte.
Scambiare sangue con un altro essere umano implica, in qualche modo, scambiare anche parti del proprio essere. Significa in altre parole creare un collegamento, un legame che si viene a creare tra donatore e ricevente.
Non so dire molto di più su questo argomento, ma so per certo che un collegamento di questo genere implica assai di più di quanto si possa pensare.
Quando si necessita di una trasfusione significa che si è in pericolo di vita, e l’emergenza è oltre ogni dubbio e deve essere affrontata.
Ma ciò di cui parlo è qualcosa che va molto oltre il fisico o anche l’emotivo.
Occorrerebbe una conoscenza assolutamente oltre ogni nostra attuale per garantire una reale compatibilità tra chi dona e chi riceve.
Occorrerebbe una consapevolezza del significato di questo atto davvero al di sopra, molto al di sopra, di quella attuale per rendersi davvero conto delle implicazioni in esso contenute.
In questo senso parlavo di uno “screening” diverso, di una diversa modalità nella raccolta e nella selezione del sangue donato.
Chi dona il proprio sangue, in qualche modo dona una parte molto profonda di se’.
Così come chi lo riceve, in realtà accoglie in sè la parte più profondamente connessa all’interiore di un altro essere umano.
Un atto davvero particolare quindi, che necessiterebbe davvero di una consapevolezza e conoscenza del tutto sconosciute al momento.
Spero di essere riuscito a spiegarmi, in caso contrario mi scuso. Il mezzo scritto, per giunta in lingua italiana, a volte risulta un tantinello stretto per certe argomentazioni.
Buona serata e grazie per la tua domanda.
…Franz…mmm..non ti seguo..
nel senso che comprendo bene le implicazioni spirituali legate alla donazione e sono d’accordo sul legame profondo sangue-essenza..
ma non capisco quali considerazioni “pratiche” ne trai.…cioè che dovrebbero fare in concreto i centri di raccolta?
…ricordiamoci che non è una “scelta” ricorrere al sangue donato..ma un bisogno impellente e urgente, spesso quando si è a rischio vita.…e da quello che ho visto (purtroppo per esperienza diretta) i centri “statali” di trasfusione funzionano… e non vedo contraddizione tra la consapevolezza spirituale di donare e ricevere una parte essenziale di un essere umano e l’opera concreta di raccolta-conservazione e utilizzo del sangue…
non capisco cosa intendi con “prassi abituale” o utilizzo da “estrema ratio”…è abituale per chi ne ha bisogno reale…mica è un optional o un lusso leggero, come rifarsi le tette o la liposuzione, o fare iniezioni di botox continue…
ps: mi permetto di dire una cosa, che è tangenziale alla questione del post, ma che è giusto sapere: alcune “onlus” (all’apparenza), fanno vero e proprio commercio di sangue!… una vera e propria forma di vampirismo!…
Vedi risposta sopra alla domanda di Ratatoskr…
Tanti anni fà le trasfusioni di sangue erano necessarie per poter salvare vite.
Oggi è solo un affare di soldi,sono almeno vennt’anni che le trasfusioni non solo sono inutili ma addirittura altamente nocive,se non mortali.