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Trasfusioni: ricordiamoci di un paio di cose…

Il san­gue è, a tut­ti gli effet­ti, un orga­no del cor­po uma­no, anche se allo sta­to liquido.

Tuttavia, è anche qual­co­s’al­tro. Il san­gue è con­si­de­ra­to anche la “lin­fa” vita­le del­l’uo­mo. Non a caso la radi­ce del­la paro­la “emo­zio­ne” è la stes­sa di tut­te le paro­le cor­re­la­te al san­gue: “emo”.

Quando si dice “dare il san­gue” per un idea­le, per un ami­co, non si inten­de solo dal pun­to di vista let­te­ra­le di sacri­fi­cio, ma soprat­tut­to da quel­lo di “dare tutto”.

I pat­ti più pro­fon­di e le pro­mes­se più gran­di sono pro­prio quel­li sug­gel­la­ti dal san­gue. Il pat­to di san­gue è infat­ti il pat­to più pro­fon­do che due esse­ri uma­ni pos­sa­no stringere.

Il moti­vo di ciò è lega­to alla vici­nan­za del san­gue con l’es­se­re nel­le vene del cui cor­po si tro­va a scorrere.

Al di là di tut­ti gli aspet­ti medi­ci e pato­lo­gi­ci quin­di, la tra­sfu­sio­ne di san­gue, per quan­to puri­fi­ca­to, deve sem­pre far pen­sa­re che quel­lo che si sta per iniet­ta­re nel­le vene di un esse­re uma­no è… quan­to di più rap­pre­sen­ta­ti­vo esi­sta di un altro esse­re uma­no, ovve­ro il donatore.

So benis­si­mo che mol­ti potreb­be­ro obiet­ta­re a que­sta mia osser­va­zio­ne, con le soli­te con­si­de­ra­zio­ni scien­ti­fi­che del caz­zo, ma non me ne fre­ga una cippa.

Il san­gue è dav­ve­ro qual­co­sa di estre­ma­men­te vici­no all’es­sen­za di un esse­re umano.

Per que­sto, più che per tut­to il resto, una tra­sfu­sio­ne dovreb­be sem­pre esse­re con­si­de­ra­ta come “estre­ma ratio” e non come pras­si abituale.

E sem­pre per que­sto riten­go estre­ma­men­te, peri­co­lo­sa­men­te igno­ran­te, la man­can­za tota­le di con­si­de­ra­zio­ne per que­sto aspet­to negli odier­ni meto­di di raccolta.

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8 Comments

  1. Fabio ha detto:

    D’accordissimo.…figurarsi il tra­pian­to di orga­ni (non per nien­te iltra­pian­ta­to deve segui­re una “cura” anti-riget­to PER TUTTO IL RESTO del­la sua vita…)

  2. Sciuscia ha detto:

    …sei pas­sa­to ai testi­mo­ni di Geova*?

    *non lo scri­ve­re in gre­co, non rom­pe­te il cazzo

  3. Ratatoskr ha detto:

    ciao Franz,
    cosa vor­re­sti inten­de­re per “E sem­pre per que­sto riten­go estre­ma­men­te, peri­co­lo­sa­men­te igno­ran­te, la man­can­za tota­le di con­si­de­ra­zio­ne per que­sto aspet­to negli odier­ni meto­di di raccolta”?

    mi tro­vo d’ac­cor­do per quan­to riguar­da il poco inte­res­se del­le per­so­ne a riguar­do, di mol­ti ambi­ti, non solo dona­zio­ne sangue(e anche come ven­go­no gesti­ti dal bel pae­se ma vab­bè…); men­tre per l’a­spet­to meto­di di rac­col­ta quel­lo ita­lia­no e uno dei più rigorosi.…

    • franz ha detto:

      E’ dif­fi­ci­le chia­ri­re… sen­za cor­re­re il rischio di esse­re frain­te­si, ma ci proverò.
      Non sto par­lan­do dal pun­to di vista medi­co o microbiologico.
      La vici­nan­za del san­gue alla par­te più pro­fon­da del dona­to­re impli­ca che, al momen­to di una tra­sfu­sio­ne, per quan­to il san­gue stes­so sia sta­to “puri­fi­ca­to” da un pun­to di vista bio­lo­gi­co, abbia luo­go anche una sor­ta di “tra­sfu­sio­ne sottile”.
      Non sto par­lan­do di fan­ta­hor­ror, ovvia­men­te, nes­su­na tra­sfe­ren­za di ricor­di e altre cose simi­li, ma di qua­li­tà più sot­ti­li, più rarefatte.
      Scambiare san­gue con un altro esse­re uma­no impli­ca, in qual­che modo, scam­bia­re anche par­ti del pro­prio esse­re. Significa in altre paro­le crea­re un col­le­ga­men­to, un lega­me che si vie­ne a crea­re tra dona­to­re e ricevente.
      Non so dire mol­to di più su que­sto argo­men­to, ma so per cer­to che un col­le­ga­men­to di que­sto gene­re impli­ca assai di più di quan­to si pos­sa pensare.
      Quando si neces­si­ta di una tra­sfu­sio­ne signi­fi­ca che si è in peri­co­lo di vita, e l’e­mer­gen­za è oltre ogni dub­bio e deve esse­re affrontata.
      Ma ciò di cui par­lo è qual­co­sa che va mol­to oltre il fisi­co o anche l’emotivo.
      Occorrerebbe una cono­scen­za asso­lu­ta­men­te oltre ogni nostra attua­le per garan­ti­re una rea­le com­pa­ti­bi­li­tà tra chi dona e chi riceve.
      Occorrerebbe una con­sa­pe­vo­lez­za del signi­fi­ca­to di que­sto atto dav­ve­ro al di sopra, mol­to al di sopra, di quel­la attua­le per ren­der­si dav­ve­ro con­to del­le impli­ca­zio­ni in esso contenute.
      In que­sto sen­so par­la­vo di uno “scree­ning” diver­so, di una diver­sa moda­li­tà nel­la rac­col­ta e nel­la sele­zio­ne del san­gue donato.
      Chi dona il pro­prio san­gue, in qual­che modo dona una par­te mol­to pro­fon­da di se’.
      Così come chi lo rice­ve, in real­tà acco­glie in sè la par­te più pro­fon­da­men­te con­nes­sa all’in­te­rio­re di un altro esse­re umano.
      Un atto dav­ve­ro par­ti­co­la­re quin­di, che neces­si­te­reb­be dav­ve­ro di una con­sa­pe­vo­lez­za e cono­scen­za del tut­to sco­no­sciu­te al momento.
      Spero di esse­re riu­sci­to a spie­gar­mi, in caso con­tra­rio mi scu­so. Il mez­zo scrit­to, per giun­ta in lin­gua ita­lia­na, a vol­te risul­ta un tan­ti­nel­lo stret­to per cer­te argomentazioni.
      Buona sera­ta e gra­zie per la tua domanda.

  4. Roberto Rini ha detto:

    …Franz…mmm..non ti seguo..
    nel sen­so che com­pren­do bene le impli­ca­zio­ni spi­ri­tua­li lega­te alla dona­zio­ne e sono d’ac­cor­do sul lega­me pro­fon­do sangue-essenza..
    ma non capi­sco qua­li con­si­de­ra­zio­ni “pra­ti­che” ne trai.…cioè che dovreb­be­ro fare in con­cre­to i cen­tri di raccolta? 

    …ricor­dia­mo­ci che non è una “scel­ta” ricor­re­re al san­gue donato..ma un biso­gno impel­len­te e urgen­te, spes­so quan­do si è a rischio vita.…e da quel­lo che ho visto (pur­trop­po per espe­rien­za diret­ta) i cen­tri “sta­ta­li” di tra­sfu­sio­ne fun­zio­na­no… e non vedo con­trad­di­zio­ne tra la con­sa­pe­vo­lez­za spi­ri­tua­le di dona­re e rice­ve­re una par­te essen­zia­le di un esse­re uma­no e l’o­pe­ra con­cre­ta di rac­col­ta-con­ser­va­zio­ne e uti­liz­zo del sangue…
    non capi­sco cosa inten­di con “pras­si abi­tua­le” o uti­liz­zo da “estre­ma ratio”…è abi­tua­le per chi ne ha biso­gno reale…mica è un optio­nal o un lus­so leg­ge­ro, come rifar­si le tet­te o la lipo­su­zio­ne, o fare inie­zio­ni di botox continue…

    ps: mi per­met­to di dire una cosa, che è tan­gen­zia­le alla que­stio­ne del post, ma che è giu­sto sape­re: alcu­ne “onlus” (all’ap­pa­ren­za), fan­no vero e pro­prio com­mer­cio di san­gue!… una vera e pro­pria for­ma di vampirismo!…

  5. jackill ha detto:

    Tanti anni fà le tra­sfu­sio­ni di san­gue era­no neces­sa­rie per poter sal­va­re vite.
    Oggi è solo un affa­re di soldi,sono alme­no venn­t’an­ni che le tra­sfu­sio­ni non solo sono inu­ti­li ma addi­rit­tu­ra alta­men­te nocive,se non mortali.