Il Casanova di Fellini – By Giuseppe

La vita di Giacomo Casanova: un uomo che è stato un avventuriero, libertino, seduttore, amante infuocato delle donne e del bel vivere…ma anche un uomo colto, elegante e di ingegno – fu lui a inventare la prima lotteria nazionale, che propose al re di Francia per rimpinguare le vuote casse dello stato – viene dipinta magistralmente dal grande Fellini ed interpretata a meraviglia da Donald Sutherland.

Col suo inconfondibile “tocco” in questo film Federico Fellini ci trasporta nella Venezia e nell’Europa del ‘700 e ci mostra, attraverso la vita del Casanova, i suoi fasti, i suoi vizi, la sua dissoluzione e la sua doppia natura bigotta e lasciva.

In questa cornice della fastosa e ormai “poco serenissima” Repubblica Veneziana,  ignara di star vivendo gli ultimi bagliori di un plurisecolare splendore, nasce e si afferma nell’alta società un personaggio veramente singolare e poliedrico: quel Giacomo Casanova, appunto, che grazie alle sue mille doti – laureato in diritto, discreto scrittore e poeta, musicista, presunto mago, massone, bravo oratore e forse anche spia oltre, come già detto, instancabile seduttore e amante dell’avventura e della bella vita – pur essendo nato non proprio nell’alta società riuscirà a viaggiare in lungo e in largo per mezza Europa, sempre ospitato e protetto da re, regine ed alti cortigiani.

Ancora giovane, arrestato dalla “sacra” Inquisizione per libertinaggio ed eresia, riuscirà poi a fuggire dalla prigione dei Piombi in modo rocambolesco, e si troverà costretto a rifugiarsi ovunque gli venga offerta protezione, prima in Francia, a Parigi, e poi a Vienna, in Baviera, in Polonia…

Il personaggio Casanova sembra fatto apposta per lo stile Felliniano (il regista è riuscito ad inserire anche qui una scena circense, in un’incontro tra il veneziano ed una donna gigante, anche lei veneziana), stile ricco di paesaggi, vicende  e personaggi surreali.

Belle le scenografie, i costumi, le musiche e le atmosfere…dopotutto è Fellini!!!

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1 Commento
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Walter

Casanova dialogava con gente del calibro di Voltaire. Peccato che l’ uomo sia stato quasi sempre visto in modo riduttivo.