La bufala del cloud, Google e noi

A qualcuno è venuto il dubbio su come mai Google si sia dato tanto da fare il sistema Android, su cui guadagna si ma neppure così tanto? A qualcuno è venuto il dubbio su come mai gli smartphone siano così diffusi?

Immagino di si, ma per una volta, vediamo di fare il punto della situazione.

Innanzitutto… che minchia è ‘sto cloud computing? In parole (molto) povere si tratta dello smistamento delle informazioni su una rete più o meno numerosa di computer. Non parliamo solo di dati, ma anche e soprattutto di elaborazione di informazioni che non stanno più sul tuo computer ma su quelli di qualcun altro, togliendoti ogni possibile controllo sull’uso che ne viene fatto.

Negli ultimi tempi BigG sta facendo di tutto, per accaparrarsi (cosa che in gran parte ha già fatto), il monopolio sui dati personali di ogni singolo uomo, donna o bambino di questo pianeta.

Il fatto che sia diventato il deus ex machina della visibilità sul web lo ha messo nell’invidiabile posizione di imporre addirittura ai webmaster delle regole su come devono essere fatti i loro siti (il ricatto è semplice: se il tuo sito non si adatta alle regole di Google, non sarà visibile nei risultati delle ricerche e quindi nessuno o quasi ti troverà più).

Quindi adesso che Google impone un massimo di tempo in cui un sito deve rispondere (per BigG un sito che risponde in 4 secondi è già lento), cosa fa? Ti invita ad un servizio cosiddetto di caching.

In parole povere, Google si offre di effettuare offline tutte quelle operazioni che normalmente devono essere compiute dal browser e servire quindi il tuo sito ad una velocità molto maggiore. Ovviamente il caching implica che le persone non riceveranno più la tua pagina web, ma la copia che Google si è messo in tasca.

Questo servizio è ancora sperimentale e grautito ma poi diventerà a pagamento.

Ma proseguiamo con Gmail, il servizio di posta online più utilizzato al mondo. Google ti regala 8 Gb di spazio per la tua mail. Cosa sono secondo voi, dei santi? In un mondo in cui non ti danno gratis manco gli schiaffi, la risposta è ovvia: oltre a dirti come deve essere il tuo sito, a fare da tramite tra te e il tuo pubblico, BigG si mette in pancia anche la tua posta elettronica, nella quale sguazza allegramente, analizzando, deducendo e collegando tutto quello che può sugli affari tuoi, compreso quali sono le persone con cui parli, e quello che dici, pensi, guadagni etc. etc. Se poi usi anche il loro calendario ecco che sanno anche a che ora hai fissato i tuoi appuntamenti e con chi….

E veniamo al tocco finale: gli smartphone con sistema Android, un sistema operativo mobile eccezionale, molto potente e performante, perfettamente integrato con tutti gli strumenti di Google, tramite il quale, oltre a quanto detto sopra, a BigG arrivano anche i tuoi spostamenti, la tua localizzazione sul pianeta, chi chiami e con quale frequenza etc. etc.

Non che con un iPhone le cose cambino di molto, come dimostrato dalla recente polemica sulla memorizzazione delle posizioni GPS a completa insaputa dell’utente.

Insomma, intendiamoci: uno smartphone è comodo, e così sono prodotti come Gmail, il calendario, e il social Google+ di recente rilascio. Niente da dire sul loro uso.

Tranne una cosa: ogni volta che guardi il tuo telefono, il la tua agenda, la tua posta, cerca di ricordarti chi è quello che davvero sa tutto di te e che un giorno, secondo me neppure troppo lontano, metterà a frutto ogni singola informazione in suo possesso in un modo che manco ce l’immaginiamo.

Altro che Grande Fratello!

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6 Commenti
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Giuseppe

Grazie delle informazioni, Franz, sempre utili, chiare e ben spiegate.

GTO

… e quindi caro Franz, come possiamo difenderci da tutto questo?

Franz
Reply to  GTO

Ritengo che “difendersi” non sia il termine giusto. Essere consapevoli di tutto ciò è il primo passo. Inoltre, pensare di “uscire dal sistema” è ormai impensabile per diverse ragioni.
Tuttavia ricordo che “il sistema” non è formato da esseri umani. Viene utilizzato da essi ma in se’ è solo un ammasso di dati statistici, riguardanti le attività e soprattutto le parole spese in rete.
Ergo, quello che vede non è il sistema, ma gli uomini che lo usano, a cui il sistema passa dei dati e delle deduzioni più o meno automatiche, estrapolate dai dati che lasciamo in rete (non solo su internet: carte di credito, bancomat, telefoni, TV satellitare…)
Ma qui il discorso si fa lungo, per cui credo che scriverò qualcosa in merito, più o meno ai primi di settembre… 😉

Maui
Reply to  Franz

Estrapolano analizzano scartano e statisticano, ma sembra strano che non ne azzecchino una….. Allo stato attuale non sanno nemmeno se i tablet saranno il futuro dei pc, Eppure ci vorrebbe tanto poco… tablet 12″ pollici full hd tastiera staccabile disco intercambiabile e slot sd supportante almeno fino a 2 tera….

Il discorso e’ un altro cosi’ non te lo vogliono dare. Preferiscono darti a 300 e piu’ euro una scatoletta di device da 64 giga… = pc di oltre 10 anni fa…

E questo vale per tutto, hanno le informazioni non per dire la verita’ ma per veicolare le scelte dell’individuo secondo preferenza suggestionandone le scelte. Come se fosse normale che per installarsi una calcolatrice gratuita lo stesso software debba prendere possesso dei tuoi dati in rubrica agenda, della posizione GPS, dei dati inseriti e siti visitati dal bowser web.
La Gente dice Yes a tutto e anche i tuoi dati che l’idiota X ha in rubrica di te e di altri come te, vanno online.

Ti dicono che voteranno Antonio al 56% e anche tu voterai Antonio e visto che comodamente non ti sei informato nel frattempo da chi sarebbe meglio farsi rappresentare e ti senti comodo nel votare il preferito N al 56%, sponsorizzati dall’idiotico pensiero che se lo votano al 56% forse un motivo ci sara’.

Ti regalano un phone che per metterci un mp3 gia’ utilizzato da prima del 2000 e sembra normale doversi installare per forza Itunes per ascoltarlo; ancora uno Yes sara’ presto accettato.
Sembra ancora normale che facebook come altri siti, lasciati aperti benche’ inutilizzati, continuino a pompare decine di megabyte di dati.

E tu chi sei, che fai, come lo fai? cosa pensi? cosa non vorresti? Non fai piu’ alcuna politica ne scelta politica in cio’ che compi e comperi. Per lo piu’ incapace di discernere ti attieni allo Yes collettivo e cosi’ sia.
E rimani anche nell’inchidamento comune del forse un domani un piu’ o meno Dio ci sara’…….

msm68c

Un secondo passo è non usare i servizi di google o di altri grossi operatori, rivolgendosi ad aziende specializzate nella security. In ogni caso, come tutto nella vita, la mancanza di consapevolezza non paga.

Giacomo

che banalità….