Blackberry e maildipendenza…
Leggevo in questi giorni del “problema” occorso ai possessori di BlackBerry, che per 48 ore circa sono stati tagliati fuori dal servizio mail. Sembrava di leggere racconti di tossicodipendenti.
Capisco che nel mondo globale la velocità di reazione sia importante ma qui si esagera veramente. Eccheccazzo: magari non riesci a leggere le mail in tempo reale ma alla fine, se davvero c’è un’emergenza, una telefonata o un sms ti arrivano comunque.
E’ il problema della comunicazione oppressiva, dell’aggiornamento compulsivo, della risposta ossessiva: se non vedi la tua mail diventi idrofobo.
Ma come cazzo si fa ad arrivare ad un simile livello di dipendenza? Non è che sei tagliato fuori dalle comunicazioni: il tuo pc funziona ancora e se sei in giro… e va bene, le mail le controllerai questa sera… o domani.
Sembra che stiamo perdendo sempre più di vista quello che davvero può essere considerato urgente: un problema in famiglia, un amico in difficoltà possono esserlo.
Ma non la mail del cliente o del capo “che hanno bisogno dei dati perchè se no il mondo crolla”! E che crolli, vivaddio! Che tanto invece va avanti per la sua strada comunque.
Questa schiavitù va abolita, rapidamente quanto ineluttabilmente: perchè se qualcuno ti scrive una mail anzi che telefonarti… allora vuol dire che la cosa non è così urgente (e se no è scemo lui a contare sul fatto che tu legga la posta).
Un blackberry non serve per le informazioni, se non in rarissime eccezioni. E’ un bisogno esclusivamente a carico di chi lo possiede.
La verità è che chi è dipendente da un blackberry lo diventa perchè tramite esso si “sente”. Si sente attraverso la risposta immediata a qualunque richiesta, a qualunque comunicazione. Si “sente” perchè crede di comunicare, quando invece semplicemente risponde ad uno stimolo dietro l’altro, fino a diventare schiavo della propria risposta quanto un cane di Pavlov.
Si “sente” perchè il suo mondo altrimenti risulta improvvisamente troppo silenzioso per poter essere sopportato.
E per coloro che davvero stanno in cima alla piramide, quelli che devono davvero prendere decisioni fulminee… per loro un blackberry non è altro che un guinzaglio in più, da dare ai propri dipendenti per farli correre meglio intanto che “si sentono”.
ho il blackberry per lavoro, sono stato “costretto” ad usarlo…
beh, gli ultimi due giorni sono stati meravigliosi!!!
che bella che era la vita prima di questi aggeggi infernali.
mi sta quasi venendo voglia di spegnerlo ogni tanto: poi dico che non c’era campo…
grazie
In metrò a Milano lo scorso inverno ero in attesa di una linea in arrivo che mediamente ci mette 1 minuto e mezzo ad arrivare a volte due, improvvisamente sul tabellone è conparsa la scritta 4 minuti e mezzo e si è sentito un boato tra la gente di lamentele ed insulti al servizio.…
Osservata dall’esterno questa cosa mi ha fatto sorridere e mi son detto cosa cambia da 2 a 4 minuti e mezzo ???
Velocità.….tutto è più veloce ma spesso i ritmi del nostro corpo e della nostra mente sono più lenti.…e pian piano sempre più persone vanno in crash.…se non ci si da uno stop ogni tanto con spazi di silenzio sovente è il nostro corpo che cè li impone ammalandosi.…ben venga la saggezza del nostro corpo, per poi scoprire che anche lì non ci concediamo neanche il tempo di guarire e ci imbottiamo di medicinali.…perchè se ci fermiamo non produciamo.…e quei “datti da fare” che i nostri genitori fin dalla tenera età ci hanno passato si sono trasformati in “chi si ferma è perduto” tutto in nome di un profitto un utilitarismo ed un rendiconto.…“se non cè ne viene in tasca nulla” spesso l’essere umano manco da una carezza alla propria donna !!!!!
La mia generazione che è vissuta fino a 22 23 anni senza internet e senza cellulare ricorda quando da adolescenti si usciva e ci si trovava in piazza o nel bar dove si formavano le compagnie, dove si parlava e ci si guardava negli occhi confrontandoci con un linguaggio sicuramente più completo di adesso…i ritmi erano più lenti.…e quando ti piaceva una ragazza magari ci mettevi 4 mesi a dirle qualcosa scriverle un bigliettino recapitarle una lettera o semplicemente invitarla ad uscire una sera.…
Le nostre città forse erano più umane dove i quartieri erano dei villaggi.…ed una notizia a volte ci metteva giorni per arrivare…
Le devastazioni del pianeta erano lontane o per lo meno assenti dalla nostra mente.…
Ci si ricorda quanto si era più leggeri negli anni ’80, sicuramente più superficiali e sognatori, ma sicuramente più idealisti.…la mia non vuole essere nostalgia, non vorrei assolutamente tornare a quei tempi.…no…
Però se le persone non si danno degli STOP ne troveremo sempre più fuori di testa…perchè si va in una direzione secondo me pericolosa e disumana…