C'è chi l'inferno se lo raffigura alla cattolica, chi alla musulmana, chi in qualche altro modo ma alla fine, il senso è lo stesso per tutti: un posto in cui si soffre (a torto o a ragione) in modo estremo, per l'eternità.
Con questa genialata, molte religioni e filosofie hanno fatto il colpo del secolo (o del millennio, dipende...): convincere la razza umana che l'inferno sia un luogo in cui si "andrà".
Eppure, a ben vedere, questo mondo al momento è la quintessenza della sofferenza: malattie, morte (in tutte le salse, compresa quella naturale, nei rari casi in cui avviene), violenze, ingiustizia, persecuzioni. Ma senza stare ad andare troppo in là, l'ignoranza, la povertà ma soprattutto l'incredibile e sempre più grave lontananza degli uomini dalla propria reale natura, quell'"Essere " di cui cantava il Bardo, rendono questo luogo e non un altro il vero inferno.