23/07/18

1 minuto di… Effetto placebo… ma sempre effetto è!

Tutti sanno che l'effetto placebo è quello per cui la mente, convinta di stare prendendo un farmaco, in alcuni casi interviene e crea un miglioramento dei sintomi o addirittura una guarigione. In ambito medico, si paragona l'efficacia di un farmaco proprio con un placebo e, se il farmaco produce un effetto maggiore, allora viene dichiarato utile, altrimenti no. E qui sta la fregatura. Al di là del fatto che un farmaco sia o meno utile, il fatto è che l'effetto placebo viene parificato ad un "non effetto"
18/07/18

Ciò che è normale… non lo è affatto!

Uno studio pubblicato qualche giorno fa sostiene che la meditazione avrebbe un lato oscuro in quanto le persone che la praticano a volte si ritrovano a non sopportare più il lavoro che fanno. La meditazione, portando a stati di coscienza progressivamente più oggettivi, porta chi la pratica ad osservare che ciò che riteneva normale, corretto o comunque accettabile, in realtà non lo è affatto.
16/07/18

Non sempre la propria testa è la migliore fonte di pensiero – parte II

Nel post precedente abbiamo visto che esiste una grossa difficoltà nell'uso della propria testa per tutta una serie di motivi. Abbiamo analizzato cosa accada nelle generazioni di persone più giovani, ma abbiamo detto che c'è un'altra classe che subisce lo stesso problema: si tratta della classe dei "principianti" della ricerca interiore. Oggi c'è un fiorire incredibile di percorsi (mi viene il verme solitario a chiamarli così), offerti spesso in buona fede, ma che hanno come unico risultato quello di produrre, nel migliore dei casi, una banale gratificazione emotiva che non porta al benché minimo cambiamento.
09/07/18

Non sempre la propria testa è la migliore fonte di pensiero – parte I

Guardando uno dei fantastici video di Pier Giorgio Caselli, ho visto riproposta una delle frasi che preferisco di Leadbeater, uno dei massimi pensatori della società Teosofica: "Uno degli errori più comuni è considerare realtà i limiti e i condizionamenti in cui la società vive e illusorio tutto ciò che li supera". Al di là del fatto che questa frase mi ha sempre trovato in affascinato accordo, oggi devo dire che essa assume una pregnanza particolare. Sempre più spesso, parlando con le persone, specialmente le più giovani, mi trovo ad osservare come sia sempre più valida.
04/06/18

La mania di distruggere senza ricostruire

E' logico, e fa parte dei processi naturali: a volte è necessario distruggere qualcosa per poter poi ripartire da zero e ricostruire. Vale in tutti i campi, dalla filosofia alla politica, dalla didattica all'educazione, al commercio etc. etc. Tuttavia, quello che secondo me troppo spesso si osserva, sui social, sulle testate online, ma anche e, soprattutto, nella vita quotidiana, è la tendenza a distruggere gratuitamente, con critiche anche pesanti, senza suggerire o provvedere a fornire alternative.
14/05/18

Le scale della verità

La Verità. La cerchiamo ma non sappiamo in effetti se esista una Verità. Tuttavia, per fortuna, "sapere" non è tutto quello che possiamo "noscere" e quindi qualcosa al nostro interno spinge tutti, vuoi in questa vita, vuoi nella prossima o a partire da una già trascorsa, a cercare la Verità. La realizzazione della verità è progressiva, avviene un tassello alla volta, un'espansione coscienziale alla volta. Possiamo realizzare, ad esempio, completamente il nostro Essere; quello è un "tassellone" e a quel punto quella a cui abbiamo accesso è una porzione gigantesca di verità. Ma gigantesca rispetto
07/05/18

Il Maestro interiore… esiste? E se si, come lo troviamo?

Credo sia una delle frasi più comunemente riportate sostanzialmente ovunque: "Il vero maestro è dentro di noi". Con il significato secondo cui al nostro interno si trova tutto quello che ci serve per risvegliarci. La frase in sé è perfettamente esatta ma... c'è un piccolo problema: intesa nel modo sbagliato (cioè quello comune), è anche la più grossa scemenza che si possa dire.
02/05/18

Cosa si intende per risveglio?

Per provare a comprendere (anche se farlo con la mente non significa, ovviamente, risvegliarsi davvero) cosa sia il risveglio, usiamo un sistema che ho trovato essere estremamente efficace: portiamo tutto in giù di un gradino. Tutto quello che possiamo sperimentare nella materia è di fatto una sorta di "eco", un riflesso di quello che possiamo sperimentare su altri piani. Quindi, usando la mente per quello che dovrebbe essere usata, possiamo farci un'idea (per quanto deleteria possa essere questa allocuzione) di quanto accade in mondi superiori, semplicemente osservando l'eco che abbiamo a disposizione. Da qui il sistema di portare giù di un gradino. Così, ad esempio,
17/04/18

Antaratman Yoga, Mantra e suoni per il libero download e gli articoli di Lama T…. tornano uniti.

Qualche decina di anni fa, più di quanti mi piaccia ricordare, iniziai a studiare e praticare il Suono. Quando, parecchio tempo più tardi, iniziai a condividere quanto avevo appreso (non solo sul suono), creai un sito, La Magia del Suono, in cui tra le altre cose mettevo a disposizione delle persone che lo desiderano, alcune registrazioni prodotte nel tempo. Nell'ormai lontano 2002 incontrai Lama T., che non solo mi diede (e dà tuttora) tanto, ma che mi convinse, devo riconoscere con non poche fatiche, a condividere quello che contengo e che ho sviluppato negli anni,
09/04/18

Cerchiamo di non scaricare dalla rete anche la nostra opinione

Il pensiero realizzativo può essere il risultato di un processo intuitivo che ci fornisce una quadro di una qualunque cosa. Ma è pensiero realizzativo, il che significa che si basa sulla realizzazione. Quando il pensiero è invece speculativo, allora si basa su un processo mentale, senza una conoscenza oggettiva, ed è da qui che nasce l'opinione, ovvero quella cosa per cui si esprime o si concepisce un'idea, un parere ovvero un sembrare. Un'opinione è qualcosa di totalmente soggettivo, anche quando descrive cose oggettive, poiché non prevede la conoscenza oggettiva di ciò che si esprime.
05/04/18

Bulimia dell’informazione

Siamo diventati dei divoratori di contenuti, ma non in senso positivo. Siamo bulimici nel consumare i contenuti che troviamo, complici, da un lato, la nostra superficialità, dall'altro i social la cui forma si presta (ovviamente in modo del tutto calcolato) proprio a questo. Facciamoci caso: quante volte ci soffermiamo davvero a leggere completamente un contenuto (ovviamente quando questo si presta), a vedere un video fino in fondo, ad ascoltare un podcast tutto intero?
03/04/18

Senso del pudore e “nudofobia”

Esistono diversi ambiti per quello che viene definito come pudore. Per quanto attiene questo post, intendiamo il "comune senso del pudore" come risposta morale alla paura di mostrarsi nudi che poi diventa "vergogna" o anche "schifo" (con conseguente rabbia) nel vedere qualcun altro nudo. Ma la domanda è: tutto ciò ha un senso? Oppure si tratta di uno dei tanti condizionamenti a cui siamo sottoposti (magari uno dei più grossi e meglio cammuffati)?
23/03/18

Qualche consiglio sull’uso dei social

Ogni tanto qualcuno mi chiede consigli sui social, dunque eccomi qui... niente di che, non tirerò in ballo statistiche o altre noiosità varie, solo qualche consiglio derivante dal buon senso, dall'osservazione e dall'esperienza personale. Quello di cui parlerò si applica prevalentemente a Facebook, Instagram, Whatsapp ma credo possa essere facilmente adattato anche ad altri circuiti. Prima di tutto: è tutto gratis... com'è possibile? Semplice: non lo è! Noi paghiamo a caro prezzo tutto quello che usiamo, dallo spazio alle chiamate, ai messaggi. Solo che invece che pagare in Euro, lo facciamo con le informazioni.
19/03/18

Come gestire i pensieri automatici: qualche semplice tecnica

Uno dei fenomeni a cui più o meno tutti noi assistiamo è quello del proliferare incontrollato dei pensieri. Molte volte accade che addirittura un pensiero si fissi e si riproponga in continuazione, di solito associato con emozioni negative. Sono quelli che Gurdjieff definiva "pensieri neri". Dobbiamo assolutamente partire da un presupposto: noi non siamo i nostri pensieri, esattamente allo stesso modo in cui non siamo le nostre azioni. Noi dovremmo davvero comprendere che l'"io pensante" non è "noi", ma il risultato del possedere uno strumento chiamato "mente". Ecco alcuni modi per affrontare il problema...
15/03/18

Il suono Ujjayi, cos’è, a cosa serve e come si fa…

Ujjayi, detto anche "il suono vittorioso" è la base di ogni Pranayama o tecnica di respirazione. E' un suono molto semplice da produrre, implica semplicemente una minima contrattura della gola ed ha, tra le altre cose, lo scopo di permetterci di controllare il flusso del respiro. Senza questo suono, controllare l'emissione (o l'immissione) di aria nei polmoni diventa molto complicato mentre, usandolo, possiamo permetterci di fare più o meno tutto quello che ci pare (fermo restando che si sappia quello che si fa, naturalmente). E dato che spesso e volentieri molte persone fanno davvero fatica a produrlo, cerchiamo in questo breve video di spiegare come si ottiene e come si produce. Dato il contenuto pratico del video, non c'è molto da trascrivere, quindi vi invito a visionare il video o ascoltare il podcast.
12/03/18

Iniziare ad essere qui ed ora: usare il gesto

Se ne fa un gran parlare, di questa benedetta presenza ma, gira e rigira, di suggerimenti pratici su come raggiungerla ce ne sono pochi. Uno dei sistemi che funzionano molto è quello di afffidarsi al gesto. Non che esistano gesti magici in grado di renderci improvvisamente presenti, ma il gesto in sé, nel senso di azione, è sempre una delle bacchette magiche più potenti, meglio di quella di sambuco del mitico Silente.
05/03/18

Fiducia o egoico controllo?

Quasi tutto quello che arriva dagli Stati Uniti ha da sempre avuto una gran presa sulle persone, sia italiane che non. Mode, abitudini, festività (Halloween non se la cagava nessuno fino a pochi anni fa) ma soprattutto... moralismo! Gli americani, con le eccezioni di regola, sono sempre stati dei moralisti schifosi, bacchettoni all'inverosimile. In più sono anche furbi, di quella furbizia di basso rango ma non per questo meno pericolosa tipica dei bambini. Ed ecco che da qualche anno, stanno esportando una delle più grandi idiozie della storia, quella che loro chiamano "fiducia" ma che in realtà altro non è che uno dei più subdoli modi per controllare un'altra persona.
01/03/18

Chi dice “voi” dice “io”. Il che non necessariamente ha un senso

Facciamoci caso: facciamo caso a quante volte, nell'ambito di un qualunque dialogo, il nostro interlocutore o noi stessi, utilizziamo il termine "io". E quante volte i termini "noi" e "voi". Non è una questione esclusivamente semantica, ma di profonda rivelazione di quello che sta dietro a chi parla o, megli0, sotto alle parole. In senso lato, ogni volta che in un qualunque discorso qualcuno usa "voi", sta immediatamente inserendo un distinguo tra se stesso e il resto del mondo (presumibilmente costituito dal sottoinsieme di quelli che lo stanno ascoltando).